residente da ormai otto anni ad Urbania, ha lasciato il figlioletto di tre anni, la compagna, il fratello
e il padre.
È successo a Urbania, ma la notizia è presto arrivata a Jesi, creando sgomento e incredulità.
L.C. si era trasferito ad Urbania, nella città della compagna, dove aveva creato una famiglia tutta sua. Lavorava in una fabbrica tessile. Tornava nella sua Jesi solo per le festività, ma non aveva perso il giro di amici. Due chiacchiere, qualche racconto, ci si ritrova dopo tanto tempo, forse troppo poco per capire che qualcosa non andava.
Lo jesino si è impiccato a casa sua a Urbania, allo stipite dell'armadio in camera da letto. È lì che è stato trovato ormai senza vita dalla compagna. La donna lo ha tirato giù, ha cercato di rianimarlo, ha chiamato subito i soccorsi. Ma tutto è stato inutile. A casa della coppia i carabinieri hanno cercato elementi di fare luce sulla vicenda e per capire se l'uomo avesse dato segnali di difficoltà. I motivi del gesto infatti non sono ancora chiari. Si pensa ad uno stato di depressione, ma l'uomo non aveva mai preso psicofarmaci o per lo meno non ne aveva parlato con nessuno. Difficile da percorrere anche la
pista che conduce a cause di natura economica.
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