Gli scavi di Monte Moro, la vecchia cisterna collegata ai pozzi di acqua piovana per irrigare gli orti ed ora si aggiunge un’altra “chicca” che conferma come Montefranco si scopre un sito archeologico nel cuore della Valnerina. Nel corso dei lavori di ristrutturazione della piazza del paese è emerso un muro in pietra che, secondo il ricordo degli anziani, doveva essere una vecchia condotta d’acqua che doveva arrivare fino alla parte alta del paese. La sindaca Rachele Taccalozzi, particolarmente sensibile a queste tematiche grazie alla sua esperienza avendo lavorato nel Corpo Forestale, ha voluto approfondire la scoperta. E così emersa una condotta in pietra che, presumibilmente, dovrebbe raggiungere la parte alta del paese, dove negli anni scorsi durate alcuni scavi, è stata rinvenuta una grande cisterna utilizzata un tempo per la raccolta utilizzata per l'irrigazione di piccoli orti dei residenti. "Sono stati scoperti solo una decina di metri della condotta- spiega il primo cittadino- continueremo a lavorare nel tunnel fino ad arrivare all’ultimo tratto che dovrebbe arrivare fino nella parte alta. Una volta completati i lavori- riprende Taccalozzi- il tunnel potrebbe diventare accessibile ai pedoni anche a fini turistici ma soprattutto servirebbe a ricordare ai residenti la loro storia". Ma perché costruire una condotta con annessa cisterna per la raccolta delle acque? Il paese situato su una collina, si trova molto al di sopra del fiume Nera, rendendo difficile e faticoso per i residenti attingere acqua nel fiume è trasportarla fino in paese. Da qui l’idea, in passato, della realizzazione della vecchia condotta per avere a disposizione il prezioso liquido indispensabile per l’irrigazione di piccoli appezzamenti di terreno coltivati a ortaggi per il solo fabbisogno famigliare.
Montefranco, nuove scoperte:
spunta una vecchia cisterna

di Umberto Giangiuli
3 Minuti di Lettura
mercoledì 19 marzo 2025, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 20:42
La cisterna per la raccolta delle acque e l'antica condotta facevano parte di un sistema idrico, collegato ad un vecchio mulino ad acqua andato distrutto nel corso degli anni ma ancora vivo nella memoria degli anziani. "Con questa nuova scoperta archeologica - conclude la sindaca- si fa luce su quelle che erano le abitudini dei montefrancani sempre alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento per l’irrigazione e la coltivazione degli orti". Ma è monte Moro la vera attrazione archeologica per Montefranco. Nel corso degli scavi da parte della Sovrintendenza in cima all’omonimo monte sono stati scoperti i resti di un santuario romano e di due cisterne annesse. L’edificio di culto è da ascrivere alla tipologia dei “santuari di altura” alla stregua del vicino Santuario di Monte Arrone. La scoperta è frutto di alcune campagne di scavo avviate nel 1998 prima e nel 2004 poi che ha portato alla luce un immenso patrimonio religioso: «Si tratta di un’importantissima scoperta – sostiene Taccalozzi – per valorizzare uno dei luoghi più significativi del nostro territorio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA