Da dove vengono i troll? Ecco i neologismi digitali che hanno cambiato la nostra lingua

Da dove vengono i troll? Ecco i neologismi digitali che hanno cambiato la nostra lingua
di Mauro Anelli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Aprile 2013, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:10
In puro stile web, con testi di massimo 600 battute, Tom Chatfield, giornalista del Guardian, ha identificato centinaia di neologismi generati dal mondo digitale raccogliendoli in un instant book dal titolo Netymology.

La differenza che contraddistingue questi vocaboli da altri neologismi promossi dai linguisti è il loro uso globale, che permette di comunicare anche con il leggendario aborigeno di Guzzanti. Ne abbiamo selezionati dieci, per scoprirne le origini, a volte terribilmente umanistiche e molto poco tecnologiche.



AVATAR

Onnipresente nei siti social, nel gioco online e ovunque si rende necessario trasfigurare se stessi in un’iconcina simpatica, la parola tradisce un’origine mistica di grande effetto. Deriva dal sanscrito e descrive la discesa del dio in forma terrena, particolarmente apprezzato da Vishnu che ne ha generati una decina. Sdoganato nella sua accezione digitale per la prima volta nel ’92 da Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk Snow Crash, è anche utilizzato nel sistema Unix per rappresentare l’utente al quale sono stati dati i diritti di accedere a tutte le directory e tutti i files.



HASHTAG

Tra le più importanti resurrezioni tipografiche dopo l’@, il simbolo # fu battezzato cancelletto dagli ingegneri della Bell che lo inserirono nella tastiera telefonica come elemento speciale. Originariamente in uso dagli anni Venti in America come abbreviazione del peso in libbre, il termine è stato insignito nel 2012 dalla prestigiosa American Dialect Society del titolo di parola dell’anno. Oggi è una dei tasti più cliccati grazie all’adozione da parte di Twitter come prefisso per indicare un tema di discussione.



TROLL

Per il Devoto Oli il troll è una sorta di gnomo maligno di media taglia, protagonista delle leggende scandinave. Più sofisticata è invece l’etimologia che fa riferimento al trolling, una tecnica di pesca in cui si fa muovere un’esca per attirare la preda, in voga tra gli elicotteristi americani in Vietnam che lo usavano per descrivere un’azione volta a stanare il nemico. Internet lo ha adottato per etichettare i provocatori che imperversano nei siti social molestando con frasi irritanti o non sense gli utenti.



BANNED

Il destino del Troll è quello di essere bannato, cioè escluso dalla discussione anche con mezzi tecnologici che gli negano l’accesso alle piazze virtuali. Una delle origini del vocabolo prende spunto da abandonum, parola latina che compone la particella abda (separazione) e bandum (bandiera), cioè disertore.



MEME

Il meme fu codificato nel 1976 dall’etologo britannico Richard Dawkins, come un’informazione che ha la capacità di moltiplicarsi passando da una mente all’altra. Il termine deriva dall’unione di gene e mimesi, cioè la capacità di una unità di riprodursi e di evolversi in un’idea collettiva. Tra i meme più famosi e divertenti, quello che ha visto protagonista l’attore Chuck Norris.



NSFW

Acronimo che sintetizza la frase “Not Safe For Work”, largamente utilizzato per segnalare contenuti pericolosi da visualizzare in assenza di privacy. In genere si tratta di contenuti a sfondo sessuale o volgari che il vostro capo ufficio non amerebbe vedere sullo schermo del vostro pc.



LOL

Acronimo inserito nell’Oxford English Dictionary nel marzo del 2011, LOL è una abbreviazione della frase “Laughing Out Loud" o anche "Lot of Laughs". Il significato identico, ovvero risate senza fine. Il termine ha poi subito nel tempo una evoluzione in “Lots of Love”, ovvero “Un sacco di amore”, oppure “Lots of Luck”, cioè “Mucchio di fortuna”. Per i linguisti curiosi, LOL esiste sia coniugato al passato, “lolled”, che in gerundio, “lolling”.



MEH

Il significato di MEH affonda le radici nel termine yiddish mnyeh, aggettivo utilizzato per disprezzare in modo soft . La sua prima registrazione ufficiale risale ad un episodio del 1995 dei Simpson, proferito da Bart e divenuto manifesto dell’adolescente nichilista. Se vi dicono che quella città è MEH, vuol dire che non c’è nulla di interessante da vedere.



SPAM

È la sigla di “spiced pork and ham”, carne di maiale in scatola fabbricata dalla Hormel Food Corporation, famosa durante la seconda guerra mondiale per essere una delle poche carni che non subiva il razionamento. La relazione con il significato assunto su Internet che identifica la pioggia quotidiana di email indesiderate, trae origine da un film del collettivo umoristico inglese Monty Phyton, con dei vichinghi che cantano ossessivamente la parola magnificandone le dubbie qualità. Qualche furbone ha registrato il marchio e ha avviato una florida azienda che vende una gran varietà di carne in scatola. Vedere su www.spam.com per credere.



GEEK

I Geek sono gli appassionati maniacali di tecnologia e internet, un po’ imbranati ma mediamente svegli. La parola deriva dal termine dialettale inglese geck, “sciocco”, a sua volta ripreso dal basso tedesco Geck che significa “pazzo”.



Nel XIX secolo il termine indicava anche quei bizarri personaggi da circo che inghiottivano animali vivi esibendosi nelle Fiere. Altra flebile origine è legata alla parola gecko, che indentifica l’animale che si attacca ai muri, così come il geek sta incollato al computer.
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