Coelux, il progetto italiano per far splendere il sole anche sottoterra

Un'immagine del nuovo sistema d'illuminazione Coelux
di Alessandro Di Liegro
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 15:10

È italiana l'invenzione che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'illuminazione. Coelux è una finestra artificiale che porta la luce del sole lì dove non batte: sotto le banchine della metro, supermercati, garage interrati e sotterranei di alberghi, scuole, ospedali.

L'azienda, nata a Como, è composta da ricercatori dell'Università dell'Insubria ed è stata proclamata vincitrice dei Lux Awards 2014 nella categoria sorgenti di luce.

Questo nuovo tipo di luce artificiale è capace di ingannare l'occhio umano, le telecamere e i computer grazie a un sottile rivestimento di nanoparticelle per simulare la dispersione di Rayleigh, il processo naturale che accade sulla Terra grazie alla presenza dell'atmosfera, che causa la diffusione delle radiazioni nel cielo.

Lontano dall'essere semplicemente una fonte di luce più chiara o più azzurra, questo nuovo approccio alle sorgenti luminose replica l'azione di trasformazione di luce fatto da chilometri e chilometri di atmosfera, con solo pochi millimetri di superficie.

Il Professor Paolo Di Trapani, dell'Università dell'Insubria, ha speso 10 anni di lavoro per implementare questo sistema: «L'obiettivo è di sviluppuppare il già esistente software per includere le proprietà di dispersione della luce, gli effetti di polarizzazione, la personalizzazione dei dati dello spettro (attraverso curve di spettro o dati raw) e misurazione del flusso di spettro, includendo anche un spettrometro virtuale», spiega Di Trapani.

Il funzionamento del sistema Coelux è più facile a farsi che a dirsi: in pratica si tratta di un proiettore led che emette una luce bianca nello spettro che replica la luce solare. Nel frattempo, un sofisticato sistema ottico crea la sensazione di distanza fra il cielo e il sole. Il risultato è un effetto che crea le medesime condizioni dell'esposizione solare, ma senza abbronzatura, dal colore, alla saturazione alla qualità della luce.

Le applicazioni potenziali sono infinite: dall'illuminazione di spazi al chiuso, alla riproduzione della luce naturale in posti in cui le ore di luce solare sono poche. La compagnia vede opportunità anche nell'area sanitaria e di cura degli anziani, dove non è possibile far giungere la luce del sole ai pazienti per ragioni di salute o di spazio.

Attualmente sono disponibili tre configurazioni di luce che simulano ciò che avviene in diverse regioni: mediterraneo, tropicale e nordico, con differenti bilanciamenti di luce, ombra e contrasto. Di Trapani afferma che la compagnia sta sviluppando ulteriori funzionalità, che possano includere una sequenza giornaliera – dall'alba al tramonto, e una variazione del colore per riflettere i differenti tipo di condizioni meteo. Sarà, in pratica, come avere il “Cielo in una stanza” cantato da Gino Paoli, anche se, forse per ingraziarsi un pubblico globale, lo slogan utilizzato riprende la Here Comes The Sun dei Beatles.

Attualmente il sistema Coelux costa diverse decine di migliaia di euro, ma Di Trapani si augura che con l'inizio della produzione industriale i costi possano diminuire.