Russia, calciatore muore in un agguato: ucciso a colpi di mitragliatore

Russia, calciatore muore in un agguato: ucciso a colpi di mitragliatore
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Domenica 4 Gennaio 2015, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 14:03

Agguato mortale a colpi di mitragliatrice per un giocatore della squadra russa dell'Anzhi, la stessa nella quale militava fino a poco tempo fa anche l'ex stella dell'Inter Samuel Etòo.

Il ragazzo, Gasan Magomedov, centrocampista ventenne della squadra giovanile e riserva della formazione principale, era a bordo di un'auto vicino alla sua casa in un villaggio del nord del Caucaso, quando è stato raggiunto da una raffica di proiettili sparata da un'arma automatica.

Il giovane calciatore è stato prontamente soccorso, ma le sue condizioni erano gravissime ed è morto prima ancora di arrivare in ospedale.

La notizia è stata resa nota con un comunicato dall'Anzhi, che ha anche fatto sapere che nessun arresto finora risulta eseguito per il delitto e, soprattutto, che non sono ancora chiare le motivazioni dell'agguato. Il club ha espresso le sue condoglianze alla famiglia e il dolore per l'omicidio del calciatore.

La regione del Dagestan dove è avvenuto il delitto non è nuova ad atti terroristici e criminali ad opera dei ribelli islamici.

L'uccisione del 20enne centrocampista russo riporta alla mente proprio il dramma del calciatore colombiano Andres Escobar, assassinato a colpi di pistola il 2 luglio 1994 da un ubriaco che gli sparò all'uscita di un bar di Medellin. A segnare il destino dell'allora 27enne difensore della nazionale era stato un autogol durante il Mondiale del '94 che era costato l'eliminazione dal torneo.

Storie di scommesse e di malavita mai chiarite all'origine dell'omicidio: l'assassino fu condannato a 43 anni di prigione, è uscito nel 2005 per buona condotta.

La madre di tutte le tragiche uccisioni di calciatori è senza dubbio, per i tifosi italiani, quella di Luciano Re Cecconi: uno scherzo trasformato in tragedia il 18 gennaio del '77, il colpo di pistola sparato dal gioielliere al quale il centrocampista della Lazio aveva finto una rapina. Una morte assurda.

Un altro caso clamoroso ci fu a ridosso dei Mondiali 2010: la stella dal Paraguay rivale dell'Italia, l'attaccante Cabanas, fu colpito alla testa da un proiettile nel bagno di una discoteca di Città del Messico. Si salverà.

Più recentemente, a dicembre scorso, Franco Nieto, 33nne calciatore argentino, è morto, colpito da un mattone alla testa, dopo essere stato aggredito da tifosi avversari al termine di una partita tra il Chacarita e la sua squadra, il Tiro Federal, valida per un campionato regionale.

Poi può anche succedere che siano gli stessi giocatori a prendere la pistola. Come fece, nel 2009, Javier Florez, dell' Atletico Junior (Colombia) che uccise un tifoso con quattro colpi di revolver, dopo che quest'ultimo lo aveva insultato. E non mancano i direttori di gara: a Calì, nel settembre 1999, un arbitro venne ucciso dopo una partita amatoriale. Dieci anni prima, a Medellin, era stato ucciso l'arbitro professionista Alvaro Ortega dopo un match di campionato. Dell'assassinio vennero accusati sempre i narcotrafficanti.