Il Bayern ha letteralmente requisito la Bundesliga durante tutta la stagione. Anzi, è riuscito a dare l’impressione di un campionato mai realmente disputatosi: le aziende televisive avranno certo festeggiato, è ovvio. Dietro, d’accordo, il Borussia, lo Schalke e il Bayer Leverkusen hanno agitato le acque per acciuffare la seconda piazza, ma lassù i bavaresi hanno sfrecciato a mille chilometri l’ora, nessuna pausa e paura, di slancio alla meta, compresi della propria missione di implacabili dominatori. Le cifre, poi, illuminano lo splendore della squadra, capace (finora) di non aver mai perso, di aver collezionato 23 vittorie e due pareggi, di aver firmato 74 gol al ritmo di 2,96 per partita e di averne incassati soltanto 12 (0,48, la media da urlo).
Una galoppata inarrestabile, cominciata il 9 agosto con le tre reti rifilate al Borussia M’gladbach e passata attraverso, si diceva, due soli memorabili (a questo punto) pareggi: il primo raccolto con il Friburgo il 27 agosto, il secondo con il Bayer Leverkusen il 5 ottobre. Nessuna resistenza opponibile. Quanto alle sfide con il Borussia, un trionfo esterno (3-0) piovuto il 23 novembre e, ironia, una partita ancora da giocare, prevista per sabato 12 aprile. E non basta: il bilancio si è arricchito pure di 17 successi in serie e di 50 risultati utili consecutivi, una sequenza da attribuirsi nei meriti però anche all’ex allenatore Heynckes.
Guardiola, a stringere, ha saputo migliorare l’intelaiatura dei campioni d’Europa rendendoli una squadra pressoché imbattibile. Ha varato il 4-1-4-1, ha sistemato il terzino Lahm davanti alla difesa (o, meglio, alle spalle dei centrocampisti), ha eletto Thiago Alcántara, lo ha trasformato in un perno della mediana, e si è affidato all’estro di Robben e di Ribéry, impagabili suggeritori di Mandukic, il capocannoniere del torneo. Il tecnico catalano ha indovinato ogni mossa, specie nella gestione tattica. Un fuoriclasse, maniacale negli allenamenti, incredibile nei dettagli, perfezionista durante le partite. Le energie e le risorse, ora, voleranno verso la gara dei quarti di Champions con il Manchester Utd. Il sogno impossibile è il secondo triplice trionfo di fila. Il Bayern planerebbe così nella più prestigiosa delle pagine dello sport. Viceversa Guardiola, dopo i trionfi blaugrana, potrebbe direttamente smettere per manifesta superiorità. Nessuno se ne stupirebbe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA