Bayern e Guardiola, un percorso record
e domani può già essere scudetto

Bayern e Guardiola, un percorso record e domani può già essere scudetto
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Venerdì 21 Marzo 2014, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 16:16
Già domani il Bayern Monaco, contro il Mainz, avrà la possibilità di vincere la Bundesliga. Ventidue marzo, un giorno da record: nessuno, del resto, si aspettava una data così, così presto. Certo, il trionfo non dipenderà soltanto dal risultato dei bavaresi, ma insomma l’appuntamento con il successo ormai è stato fissato, se mai sarà spostato di un paio di settimane, figurarsi. La squadra di Guardiola, d’altronde, comanda la classifica con un vantaggio di 23 lunghezze nei confronti del Borussia Dortmund, la seconda forza. Otto le giornate rimanenti, 24 dunque i punti disponibili. Il Bayern, quindi, domani avrà bisogno di collezionare solo un punto più dei diretti inseguitori. Ecco, per la verità, la missione non sembra una pura formalità, se non altro perché il Borussia giocherà sul campo dell’Hannover, addirittura 11esimo (su 18). I bavaresi saranno invece gli ospiti del Mainz, quinto, una formazione che alterna regolarmente il pareggio alla vittoria dalla metà di febbraio.



Il Bayern ha letteralmente requisito la Bundesliga durante tutta la stagione. Anzi, è riuscito a dare l’impressione di un campionato mai realmente disputatosi: le aziende televisive avranno certo festeggiato, è ovvio. Dietro, d’accordo, il Borussia, lo Schalke e il Bayer Leverkusen hanno agitato le acque per acciuffare la seconda piazza, ma lassù i bavaresi hanno sfrecciato a mille chilometri l’ora, nessuna pausa e paura, di slancio alla meta, compresi della propria missione di implacabili dominatori. Le cifre, poi, illuminano lo splendore della squadra, capace (finora) di non aver mai perso, di aver collezionato 23 vittorie e due pareggi, di aver firmato 74 gol al ritmo di 2,96 per partita e di averne incassati soltanto 12 (0,48, la media da urlo).



Una galoppata inarrestabile, cominciata il 9 agosto con le tre reti rifilate al Borussia M’gladbach e passata attraverso, si diceva, due soli memorabili (a questo punto) pareggi: il primo raccolto con il Friburgo il 27 agosto, il secondo con il Bayer Leverkusen il 5 ottobre. Nessuna resistenza opponibile. Quanto alle sfide con il Borussia, un trionfo esterno (3-0) piovuto il 23 novembre e, ironia, una partita ancora da giocare, prevista per sabato 12 aprile. E non basta: il bilancio si è arricchito pure di 17 successi in serie e di 50 risultati utili consecutivi, una sequenza da attribuirsi nei meriti però anche all’ex allenatore Heynckes.



Guardiola, a stringere, ha saputo migliorare l’intelaiatura dei campioni d’Europa rendendoli una squadra pressoché imbattibile. Ha varato il 4-1-4-1, ha sistemato il terzino Lahm davanti alla difesa (o, meglio, alle spalle dei centrocampisti), ha eletto Thiago Alcántara, lo ha trasformato in un perno della mediana, e si è affidato all’estro di Robben e di Ribéry, impagabili suggeritori di Mandžukic, il capocannoniere del torneo. Il tecnico catalano ha indovinato ogni mossa, specie nella gestione tattica. Un fuoriclasse, maniacale negli allenamenti, incredibile nei dettagli, perfezionista durante le partite. Le energie e le risorse, ora, voleranno verso la gara dei quarti di Champions con il Manchester Utd. Il sogno impossibile è il secondo triplice trionfo di fila. Il Bayern planerebbe così nella più prestigiosa delle pagine dello sport. Viceversa Guardiola, dopo i trionfi blaugrana, potrebbe direttamente smettere per manifesta superiorità. Nessuno se ne stupirebbe.

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