Al cuore non si comanda e quando le origini chiamano a volte rispondere è un imperativo. Daniele De Rossi non ha voltato le spalle al suo passato anche se avrebbe potuto per seguire il percorso di allenatore, cominciato qualche anno fa. Invece, terminata in maniera burrascosa l’avventura alla Roma ha scelto di tuffarsi in un’altra impresa investendo nell’Ostiamare, acquistando le quote della società, risanando il debito e garantendo al club del litorale un futuro solido. La squadra che lo ha visto muovere i primi passi inseguendo il sogno di diventare grande, la stessa che ha creduto in lui fino a trasformarlo in uno dei centrocampisti più straordinari d’Europa, oggi può contare su un presidente che, prima di tutto, è il suo più grande tifoso. Sono mesi che le voci sul litorale si rincorrono per via della situazione spinosa che coinvolge i biancoviola e il presidente uscente Roberto Di Paolo. Quest’ultimo alle prese con un braccio di ferro con il Comune di Roma sugli abusi edilizi presenti allo stadio Anco Marzio ma sanati. Tutte le partite, dalla prima squadra a quelle delle giovanili, si giocano a porte chiuse e l’atmosfera calda che si respirava nell’impianto in via Amenduni è solamente un ricordo. Lo sa bene Daniele che una settimana fa era proprio su quegli spalti per la partita contro l’Orvietana. La società ha problemi economici, anche dovuti a un intervento di ristrutturazione dello stadio mai avviato, e avrebbe rischiato il fallimento se De Rossi non avesse deciso di destinare parte del suo patrimonio per sostenerla.
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Nuovi talenti
Adesso quell’ambizioso progetto di riqualificazione dell'impianto passerà nelle mani di Daniele che ha già garantito al Campidoglio che procederà con la demolizione degli abusi e la messa in sicurezza dell’impianto.
Lo stadio
Sullo sfondo il restyling dello stadio, un progetto di rilevanza primaria e che ha convinto De Rossi a investire nella società. Esiste già un piano presentato in Campidoglio e che prevede il rifacimento delle tribune portando la capienza a 1000 spettatori. Sarebbe prevista anche una copertura ali di gabbiano, simbolo del club. Per poi passare agli spogliatoi e al parcheggio all’ingresso del campo con la realizzazione di quasi 1000 stalli. Insomma, Daniele torna a casa, ad Ostia, con il cuore pieno di ricordi e il coraggio di chi vuole restituire qualcosa a un territorio che lo ha cresciuto.