La Brillante Torrino prepara l'esordio in Final Eight, Venditti: «La chiave è la 'testa'»

Maurizio Venditti, allenatore della Brillante Torrino
di Diego Cappelli
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Giovedì 16 Marzo 2017, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 16:43
I giocatori della Brillante Torrino sono sbarcati questa mattina in Sicilia, e hanno la testa già in campo. Anzidei e compagni contano le ore che li separano dall’esordio in Final Eight, previsto per domani alle 14, al PalaJonio di Augusta, contro i lombardi del Saints Pagnano nel primo dei quarti di finale di coppa Italia. Attesa spasmodica, in casa biancoverde, per un appuntamento che il team di Venditti affronta con la giusta dose di adrenalina e allo stesso tempo con la convinzione di poter recitare un ruolo importante.

VENDITTI – «Le sensazioni sono positive – assicura l’allenatore – nel bene e nel male siamo proiettati a queste finali già da tempo e non vediamo l’ora di confrontarci col meglio della serie B italiana. Ovviamente in questi casi le incognite superano le certezze, a partire da un avversario di cui conosciamo molto poco, ma di sicuro giocheremo per arrivare il più lontano possibile. I ragazzi sono pronti per competere a questi livelli, e io non posso che essere soddisfatto di questo, a prescindere da come andrà».

La Brillante Torrino arriva alla Final Eight dopo una sconfitta pesante in campionato, che ha fatto scivolare il team del presidente Caprari al quarto posto in classifica. «Da una parte è stato un ko che può averci fatto bene – sottolinea Venditti – credo che i ragazzi abbiamo capito gli errori commessi, soprattutto a livello di atteggiamento, e adesso vorranno a tutti i costi riscattarsi. In campionato si può recuperare, in coppa no: e questo loro lo sanno benissimo».

Il cammino di Anzidei e compagni potrebbe sembrare meno impervio rispetto a quello delle formazioni inserite nell'altra parte del tabellone, ma si parla sempre di “carta” e non di campo. In ogni caso, si guarda un passo alla volta. «Inutile fare pronostici o dare giudizi guardando gli accoppiamenti – continua Venditti – chi arriva alla Final Eight ha le qualità per arrivare in fondo, altrimenti non sarebbe qui. E chi vuole alzare il trofeo deve vincerle tutte, quindi quello delle favorite è un gioco che lascia il tempo che trova. Certo il Maritime e il Psg per me hanno qualcosa in più, ma quando si giocherà sarà tutta un’altra cosa».

In una tre giorni come quella del PalaJonio è fondamentale partire col piede giusto. L’approccio alla prima sfida è la chiave della Final Eight, per “durare” però servono altri tre ingredienti. «La testa prima di tutto, poi la determinazione e la voglia di vincere – conclude Venditti -. Dopo ci possiamo mettere le qualità singole e collettive, la condizione fisica, le variabili come gli infortuni, i cartellini, gli arbitri. Ma se non hai queste tre caratteristiche, di sicuro non fai tanta strada».
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