Ferri, quinta volta da mister a Frascati
«Qui ho trovato trasparenza e fiducia»

Ferri, quinta volta da mister a Frascati «Qui ho trovato trasparenza e fiducia»
di Diego Cappelli
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Giovedì 23 Luglio 2015, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 16:01
La prossima sarà la sua quinta stagione a Frascati, la terza consecutiva. Ne bastò una, al primo anno, per portare la squadra dalla Seconda alla Prima Categoria, ne sono servite tre per raggiungere la Promozione. Per Roberto Ferri, 54 anni, è un vero e proprio record di “longevità” e non è forse un caso se il matrimonio più lungo è proprio quello con la società arancio amaranto.
«Non mi era mai capitato prima di raggiungere il quinto anno sulla stessa panchina – spiega – ma è la dimostrazione del buon feeling che c’è stato e continua ad esserci con la dirigenza. Per me contano l’onestà, la trasparenza, anche la possibilità di avere discreti margini di manovra a livello di mercato. E a Frascati c’è tutto questo».

Però qualche “tentennamento”, alla fine della passata stagione, c’è stato…
«Devo ammetterlo, il “pensierino” di prendere altre strade l’ho fatto, ma poi ha prevalso la voglia di dare continuità al lavoro fatto e di accettare una nuova sfida con questo straordinario gruppo di ragazzi. Dopotutto, la Promozione ce la siamo guadagnata attraverso un’annata straordinaria ed è giusto onorare al meglio il risultato conquistato sul campo, attraverso il nostro impegno e i nostri sacrifici».

Quale sarà la difficoltà più grande da superare?
«Per adesso è quella di riuscire a trovare giovani già pronti, che siano in grado di sostenere la categoria, che abbiano qualità e un minimo di esperienza in palcoscenici di un certo tipo, senza essere costretti a fare i “salti mortali” per averli con noi. Magari una serie D o un’Eccellenza possono sembrare più appetibili, ma qui si tratta di far parte di un progetto ancora in evoluzione, qui è tutto alla luce del sole. La società non vuole fermarsi, anche se la Promozione per certi versi può essere vista come un punto di arrivo».

Che effetto fa essere il primo coach della “nuova” Asd Lupa Frascati?
«Sicuramente ne sono onorato, tutti noi sappiamo cosa c’è dietro a quelle quattro lettere, cosa significa il nome Lupa per Frascati e non solo. Adesso posso considerarmi ancora più orgoglioso di far parte della storia di questa società, per questo il primo pensiero è cercare di essere all’altezza».

Davide Salzano, classe ’97, è stato il primo colpo, seguito a ruota dall’arrivo di Simone Grimaldi, portiere classe ’94 ex Lepanto, Ciampino e Roccasecca. Sarà un mercato “green”?
«Le nostre intenzioni sono quelle di chiudere il prima possibile con altri 5-6 giovani, poi vedremo se ci sarà la possibilità di aggiungere la classica ciliegina sulla torta. E bisogna anche pensare al mercato in uscita: dispiace dirlo, perché mi sarebbe piaciuto continuare con lo stesso organico della passata stagione, ma siamo in tanti, forse troppi. Nessuno vuole andar via e questo fa onore a questo gruppo fantastico, ma è chiaro che non ci saranno gli stessi spazi per tutti».

Difensore centrale fino a 40 anni, gli altri 14 a guidare gli altri dalla panchina. La personalità, la grinta, però, sono sempre gli stessi. E sembrano essere il segreto del successo..
«Per me il carattere, la determinazione, la voglia di fare sono tutti elementi che fanno la differenza. Non si vincono partite in nove contro undici se non sei preparato a livello mentale, se non scendi in campo con la carica agonistica giusta. La frase più bella me l’ha detta mio figlio lo scorso anno: “Sei riuscito a tirare fuori il meglio di me».
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