A La Mole di Ancona va in scena la grande scultura italiana

Giacomo Manzù Tebe distesa nell’ovale,1985 bronzo 160 x 155 x 60 cm
di Mariapia Bruno
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Venerdì 28 Ottobre 2016, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 23:14

L'appuntamento con la grande scultura italiana è a La Mole di Ancona dove è stata appena aperta la mostra ECCE HOMO. Da Marino Marini a Mimmo Paladino. La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. La retrospettiva, aperta fino al 7 maggio 2017 e curata da Flavio Arensi, si concentra sui protagonisti principali della scultura italiana del XX e XXI secolo. Si parte dalla indimenticabile lezione di Marino Marini, maestro e mentore dello scultore giapponese Kengiro Azuma morto lo scorso 15 ottobre a Milano: di Marini possiamo ammirare due piccoli bronzi resi disponibili per la prima volta dai collezionisti dopo le importanti mostre degli anni Sessanta. 

 

Si passa poi da La disputa dei sette savi di Atene di Fausto Melotti, che per la prima volta lascia la città di Milano dove è nata e dove ha sede, e dal Ritratto di Alfonso Gatto, Nudo di Francesco Messina. Di quest'ultimo Carlo Carrà scriveva: "la scultura di Francesco Messina si caratterizza per un fare semplice e grandioso e per procedimento idealistico e classico, in grado di dar vita a forme che restano come "immagini ideali". L'emotività del visitatore viene poi stimolata dalle due istallazini di Gino Marotta, Mare Artificiale e Pioggia Artificiale, e dalla metamorfosi di Apollo e Dafne di Alik Cavaliere, fresca di restauro. Tra gli altri protagonisti della mostra abbiamo Giosetta Fioroni, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Lucio Fontana, Giacomo Manzù, con la splendida Tebe distesa nell’ovale, e tanti altri. Dulcis in fundo Mimmo Paladino, uno dei principali esponenti della Transavanguardia, di cui si può apprezzare l'opera in terracotta I dormienti del 2008.

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