Un’edizione di rubino quella di quest’anno che ha battuto ogni record. Per glamour e sfarzo del più grande red carpet del Cairo in entrambe le serate di apertura e di chiusura. Non solo. Il presidente del Ciff, Mohamed Hefzy oltre a ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto il festival ha detto che «quello che mi ha fatto molto piacere è che tutti i biglietti per il cinema sono stati esauriti, cosa che non si era verificata prima in nessuna edizione precedente». Hefzy ha avuto parole commosse anche per l’iniziativa Cairo Industry Days fatta su misura per i giovani registi arabi per completare i loro progetti: «Vorrei ringraziare gli sponsor del festival per avere sostenuto la Cairo Industry Days, il cui budget era di era di 150mila dollari».
E un sostegno ai giovani è venuto anche dal celebre attore egiziano Mahmoud Hemeida che ha dato il via alla cerimonia di chiusura del festival con un breve discorso: «Il cinema è il vivido ricordo dell’immaginazione che è importante per tutti gli esseri umani». Hemeida ha poi elogiato il ruolo svolto dal presidente del Ciff, Mohamed Hefzy dicendo che da tempo tutti i registi egiziani desideravano avere una persona giovane alla guida del festival, dato che i giovani come Hefzy hanno una visione nuova. La serata di premiazione ha visto il Premio Unfpa assegnato al film egiziano “Poisonous Roses” mentre per la sezione Cinema di Domani, menzione speciale al film colombiano “A Fishers Recall” e al film egiziano “Dark Chocolate”. Premio speciale della giura al film “She” (Kosovo, Francia). Il premio Youssef Chahine è andato al film “Brotherhood” (Canada, Tunisia, Svezia). Per la sezione Film internazionali Settimana della Critica sono stati premiati i film “Erased, Ascent of the Invisible” di Ghassan Halawani (Libano) e “Aga” di Milko Lazarov (Bulgaria, Germania, Francia). Mentre per la sezione Orizzonti del cinema arabo hanno vinto “Poisonous Roses”, di Ahmed Fawzy Saleh (Egitto) e “Fatwa” di Mahmoud Ben Mahmoud (Tunisia). Il premio Fipresci (in memoria di Samir Farid) è andato al film “A Twelve-Year Night”, di Alvaro Brechner (Uruguay, Argentina, Spagna). Tra i film in concorso nella competizione internazionale hanno vinto: (Colombia, Danimarca, Messico). Premio migliore attrice a Zsófia Szamosi per il suo ruolo in “One Day”, di Zsófia Szilágyi (Ungheria) e premio migliore attore a Sherif Desoky per “Ext Night”, di Ahmad Abdalla El Sayed (Egitto). La Piramide d’Oro è andata al film “A Twelve-Year Night”, di Álvaro Brechner (Uruguay, Argentina, Spagna), quella di Argento ex-aequo a Phuttiphong Aroonpheng per il suo film “Manta Ray” (Tailandia, Francia, Cina) e a Sergei Loznitsa per il suo film “Donbass”, (Germania, Ucraina, Francia) e quella di Bronzo al film “Obey” di Jamie Jones (UK).
© RIPRODUZIONE RISERVATA