I Soliti Idioti tornano al cinema con "La solita commedia - Inferno": ridiamo con Dante

I Soliti Idioti tornano al cinema con "La solita commedia - Inferno": ridiamo con Dante
di Gloria Satta
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Marzo 2015, 05:46 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 12:14

Molestatori di chi ha fretta, covatori di rabbia, tiratori di pacchi, incapaci del wi-fi, abusatori di comando, seminatori di bruttezza: sono i peccatori del Duemila che Dante Alighieri, dotato della faccia da schiaffi e del turpiloquio di Francesco Mandelli, deve catalogare e ricollocare nei nuovi gironi dell'inferno (bar alle otto di mattina, supermercato, condominio, movida, traffico nell'ora di punta). Il sommo poeta viene dunque rispedito sulla terra e si fa guidare dallo stralunato Virgilio-Fabrizio Biggio, nella vita precario.

I Soliti Idioti sono tornati e da domani affrontano il pubblico del cinema protagonisti e registi (con Martino Ferro) del film La solita commedia- Inferno.

Biggio, quello lungo e magro (fiorentino, quarant'anni, due figli) e Mandelli, il più piccolo (lombardo, 35 e una bambina di nove settimane) sono venuti in redazione e ci hanno raccontato la loro ”svolta”.

DIVERSI

Innanzitutto: è ancora legittimo, dopo il glorioso passato di comici tv e due film di successo, chiamarli Soliti Idioti? «A dire la verità il nome del duo non è stato intenzionale, ma è nato dal nostro primo programma. Poi, con le facce che ci ritroviamo, ce lo siamo trovato appiccicato addosso», risponde Biggio.

Rincalza Mandelli: «Con questo film, I Soliti Idioti sono voluti andare in vacanza per un po' e hanno tentato una strada nuova». Chi si aspetta di vedere il comico nei panni di Roggero Di Cieglie, il personaggio super-trash dalla battuta cult ”dài c...o”, dovrà dunque aspettare il prossimo giro.

NERVOSISMO

Per ora Francesco fa Dante, con tanto di corona d'alloro, e quando sbarca sulla terra scopre che l'inferno è già qua, mentre i peccati contemporanei «sono le piccole contrarietà della vita quotidiana che, sommate, innescano la rabbia e ti rendono la vita impossibile», spiega Fabrizio. «Per dire, se ti scavalcano nella fila al supermercato diventi nervoso e quando torni a casa litighi con tua moglie.

Ma per i due attori, qual è l'inferno? Mandelli non ha dubbi: «Il traffico, non sopporto di girare per ore in cerca di un parcheggio». Biggio invece indentifica il luogo delle pene per eccellenza con «il mio divano piazzato davanti alla tv: potrei rimanerci per mesi, senza uscire e senza mangiare ma divorato dai sensi di colpa», spiega ridendo.

Ormai coppia ”di fatto” da quindici anni, Biggio e Mandelli cominciarono a lavorare su Mtv con un programma demenziale. «Avevamo la massima libertà, e da allora abbiamo sempre cercato di difenderla», raccontano. «E oggi la Wildside, la società che ha prodotto La solita commedia, ha rispettato in pieno le nostre scelte».

RISATE

Dove nasce la vostra comicità? «È la vita quotidiana a fornirci gli spunti: niente fa più ridere dalla realtà: è una sceneggiatura già scritta in maniera disordinata e tu devi ricomporre i pezzi», risponde Mandelli. Il successo dei primi due film vi ha travolti? «Sì, da allora è cambiato tutto e oggi abbiamo più responsabilità», dicono i due comici. E a chi li accusa di essere volgari rispondono: «Questo film ha meno parolacce dei precedenti che, nel personaggio di Ruggero, riassumevano la volgarità che c'è in tutti noi. Ma noi due, nella vita, siamo tutt'altro che volgari».