"Senza lasciare traccia", le vite ai margini di Debra Granik

"Senza lasciare traccia", le vite ai margini di Debra Granik
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 17:06

"Senza lasciare traccia" è il nuovo film di Debra Granik, dall'8 novembre nelle sale e si ispira al romanzo "My Abandonment" di Peter Rock. È un ritratto misterioso e magnetico di un’esistenza vissuta ai margini. Una ragazza adolescente (l’esordio prorompente di Thomasin McKenzie) e suo padre (Ben Foster) hanno vissuto di nascosto per anni in Forest Park, un grande bosco situato alle porte di Portland, in Oregon. Un incontro casuale li poterà allo scoperto, ed entrambi saranno costretti a lasciare il parco per essere affidati agli agenti dei servizi sociali. Proveranno ad adattarsi alla nuova situazione, fino a che una decisione improvvisa li porterà ad affrontare un pericoloso viaggio in mezzo alla natura più selvaggia, alla ricerca dell’indipendenza assoluta, costringendoli a confrontarsi con il loro conflittuale desiderio di essere parte di una comunità e allo stesso tempo il forte bisogno di starne fuori.
 

 


Il film è interpretato da Ben Foster (The Messenger, Hell or High Water), Thomasin McKenzie (Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate, The Changeover), Dale Dickey (Un gelido inverno, Hell or High Water) e Jeff Kober (Sully, “Sons of Anarchy”). Il film è diretto dalla regista nominata agli Oscar Debra Granik (Un gelido inverno, Stray Dog, Down To The Bone), da una sceneggiatura adattata dalla stessa Granik assieme alla nominata agli Oscar Anne Rossellini (Down to the Bone, Un gelido inverno).

Dal suo primo film, vincitore al Sundance, Down to the Bone, fino al suo film "Un gelido inverno", passando per il documentario "Stray Dog", la scrittrice e regista Debra Granik ha esaminato le esistenze di coloro che vivono ai margini della società cercando disperatamente di mantenere la loro indipendenza. Il terzo film della Granik, "Senza lasciare traccia", è ambientato tra le strade secondarie e gli accampamenti isolati del nord Ovest degli Stati Uniti, è tratto dal romanzo di Peter Rock, ispirato a sua volta da vicende reali.
 


La storia vera da cui è tratto il film è divenuta una specie di leggenda nell’area di Portland: una ragazza e suo padre vennero trovati nella riserva naturale che costeggia la zona centrale della città dopo aver vissuto lì per quattro anni. Si recavano a Portland solo per ritirare la pensione di invalidità e per comprare ciò che non potevano coltivare. La ragazza era in salute, curata, e dotata di un’intelligenza sopra la media. Dopo essere stati trasferiti in una fattoria in cui il padre avrebbe potuto lavorare, la coppia sparì poco tempo dopo. Rock, affascinato dal mistero che i due si lasciarono dietro, ha creato una versione romanzata della storia in cui ha inserito i dettagli mancanti.

 

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