Orson Welles, dal suo passato spunta un film porno

Orson Welles (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Mercoledì 10 Giugno 2015, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 22:48

È stato uno dei registi più importanti del cinema internazionale. Le sue pellicole, a distanza di decenni dalle loro uscite e a quasi trent’anni dalla sua morte, fanno discutere ancora e sono studiate attentamente nelle università di tutto il mondo. Nel passato di Orson Welles, scomparso a Hollywood il 10 ottobre del 1985, però, tra tanti impareggiabili capolavori, - il suo “Quarto potere” è considerato uno tra i lungometraggi più belli di sempre - ci sarebbe stato spazio anche per un film per adulti. A sostenerlo è tale Josh Karp, giornalista e scrittore balzato recentemente alle cronache anche per essere l’autore di “Orson Welles’s last movie”, un libro sull’ultima fatica in celluloide di Welles, “The Other Side of the Wind”, che, come tante altre sue pellicole, purtroppo non fu mai completata.

Secondo quanto riferito da Karp nel suo volume, perennemente al verde e convinto dal suo amico Gary Graver, nel 1975 il maestro premio Oscar avrebbe montato una scena lesbo all’interno del porno “3 A.

M.”, diretto, con lo pseudonimo di Robert McCallum, dallo stesso Graver e diventato negli anni un vero e proprio cult dell’hard per il suo stile.

Lo spezzone su cui Welles avrebbe posto mano riguarderebbe una scena di sesso sotto la doccia tra due donne. Il brano dura circa trenta minuti e il regista de “L’infernale Quinlan” ci avrebbe lavorato, senza pretendere un soldo, per velocizzare la realizzazione di “The Other Side of the Wind”, a cui Graver, noto direttore della fotografia e collaboratore, a gratis, di Welles, a cui si propose con una telefonata, dal 1970, non stava dedicando molto tempo perché troppo impegnato nella preparazione del suo, economicamente più redditizio, “filmetto”.

Se l’indiscrezione di Karp abbia un fondo di verità non è dato sapersi - anche perché pure Graver non potrebbe né confermare né smentire, essendo deceduto nel novembre del 2006 - ma di sicuro c’è che lo scoop rimbalzò già nel 1977 per opera di un altro studioso wellesiano, Joseph McBride.