Lillo, Zingaretti, Turturro e un paese che cerca sempre il petrolio

Lillo, Zingaretti, Turturro e un paese che cerca sempre il petrolio
di Fabio Ferzetti
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Martedì 7 Aprile 2015, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 18:14
Una piccola città al confine fra le Marche e la Romagna. Un pugno di italiani veri, di quelli che mandano avanti il paese senza tante storie, ma oggi hanno i loro problemi. E un sogno venuto da lontano, una ricchezza che in Italia sa subito di favola (o di incubo) dai tempi di Mattei: il petrolio. L’oro nero che un giorno zampilla da una buca scavata dietro la loro fabbrichetta di divani da due soci di una cooperativa in crisi che vogliono interrare qualche bidone proibito. E da quel piccolo reato foriero di minuscoli guadagni vedono prorompere la possibilità di una ricchezza incredibile.



Sempre che si mettano d’accordo perché Ermanno e Giacomo (Lillo e Zingaretti), amici da una vita, hanno caratteri opposti, benché siano entrambi di sinistra per storia e convinzione. Uno onesto fino alla mania, l’altro intraprendente e senza tanti scrupoli.



Da quando la crisi ha esasperato i toni e degradato a illegalità la nostra proverbiale arte di arrangiarsi, si moltiplicano i film che leggono i nodi più ostinati del presente in chiave di satira o di commedia. Alla seconda regia per il cinema dopo l’ottimo "Pa-ra-da" e molta fiction tv, Marco Pontecorvo (con Roberto Tiraboschi sceneggiatore) aggiunge alla tendenza un pizzico di colore “esotico” nella persona di John Turturro, pittoresco ingegnere petrolifero italoamericano che farà da eminenza grigia alla sgangherata impresa dispensando consigli in una lingua alambiccata e fantasiosa.



E soprattutto nella scelta di far correre parallelamente al film “dal vero” un secondo livello di racconto disegnato in stile manga dal figlio di Lillo, adolescente appassionato di cartoon giapponesi che trasfigura gli scontri scatenati da quella scoperta nel paese, ma ancor prima nella sua famiglia, con tratto efficace e spettacolare (opera di Maurizio Forestieri, disegnatore e cartoonist, da "La freccia azzurra" a "Totò sapore").



Un’ottima idea che però il film sfrutta un po’ timidamente, così come non sempre espone con la chiarezza e la vivacità necessarie l’intrico di conflitti d’ogni genere scatenati dal petrolio. Reggerà l’amicizia tra i due protagonisti alle loro diverse visioni del mondo? Riuscirà quella piccola cooperativa dominata da valori antichi (c’è anche un vecchio ex partigiano sempre pronto a fare la morale) a fare il grande salto?



Per restare nella metafora del disegno, una commedia di questo tipo esige un tratto nitido anche nella distorsione più caricaturale. Qui invece malgrado il colorito accento locale (che contagia comicamente anche i manga) e la simpatia degli attori, i protagonisti non sorprendono abbastanza e la squadra dei comprimari (dalla Crescentini, segretaria timida in giù) resta troppo in panchina. Una buona occasione colta a metà.





TEMPO INSTABILE CON PROBABILI SCHIARITE

commedia, Italia, 100'

di Marco Pontecorvo. Con Luca Zingaretti, Pasquale Petrolo (Lillo), John Turturro, Carolina Crescentini, Lorenza Indovina, Andrea Arcangeli
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