Fulcro del programma sono le “Lezioni di storia”, tutte a ingresso libero, che si tengono al Centro Santo Spirito, un ex monastero del XIII secolo, con più di cento i relatori. Tra loro, alcuni dei maggiori storici italiani e europei (l’elenco completo dei protagonisti è consultabile alla pagina http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/protagonisti/). Si parla di Vandali, Visigoti, Ostrogoti, del dominio dei Longobardi, della civiltà di Bisanzio, di Mongoli e Turchi, Arabi e Normanni. Le maggiori case editrici italiane e i piccoli editori specializzati presentano i saggi, i romanzi, le biografie e i grandi classici che hanno per oggetto l’età medievale, con interviste agli autori. Medioevo e futuro si incontrano in un evento dedicato alla moderna arte amanuense: l’appuntamento è un omaggio indiretto a Steve Jobs, l’inventore di Apple, che nella scuola del calligrafo Palladino apprese i segreti dei caratteri e i messaggi subliminali del design, che poi trasferì ai “font” del Mac.
Due le mostre aperte nei giorni del festival: “Un giorno nel Medioevo.
La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV” con i mercati, le armi, la tavola, il gioco, la casa, la preghiera, i lavori dell’intelletto e gli stili di vita e “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d'arte nella terra di Oderisi”. Il Palazzo dei Consoli, il Palazzo Ducale e il Museo Diocesano ospitano una mostra che racconta il periodo d’oro della città dei Ceri, tra la fine del Duecento e la seconda metà del Trecento, attraverso eccezionali prestiti dall’Italia e dall’estero. Infine visite guidate alla scoperta dei tesori d’arte della Gubbio medievale.
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