Oggi, si scopre che il film su Howard Hughes è quasi pronto, e potrebbe arrivare nelle sale americane alla fine di quest’anno. Lo scorso weekend, scrive il New York Times, Beatty, l’«incurabile pasticcione», era al lavoro per finire il suo film; e come sua abitudine, ritornava sui suoi passi, per limare alcuni dettagli, girare piccole scene secondarie. Mentre altri registi preferirebbero lasciare subito il set e consegnare il lavoro ai montatori, Beatty ripete riprese insignificanti come, scrive il giornale americano, quella di un cane che passa davanti a una porta.
Il film, va da sé, non ha ancora un titolo, perché Beatty non si è ancora deciso. In questo film di cui è attore protagonista, regista e produttore, crede molto; tanto da pensare che - a 77 anni - possa essere il film adatto per coronare una vita dedicata al grande cinema di Hollywood. Questo ultimo biopic, comunque, si è rivelato essere misterioso quanto la stessa vita di Hughes, imprenditore, regista e produttore cinematografico dal comportamento eccentrico. Martin Scorsese gli ha dedicato un fortunato film, The Aviator, con un grande Leonardo DiCaprio. Anche lui è un perfezionista, ma non quanto Beatty. Undici anni dopo la morte di Hughes, nel 1976, Jane Russell (che interpretò tanti film per lui) augurò «buona fortuna» all’impresa di Beatty. Ma la sua morte quattro anni fa le ha impedito di vedere il frutto del suo lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA