Egitto: al via il Cairo Film Festival, la madrina è Claudia Cardinale

Egitto: al via il Cairo Film Festival, la madrina è Claudia Cardinale
di Elena Panarella
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 21:19
«L'Egitto si risolleverà, è un Paese di pace». A lanciare il messaggio, mercoledì sera dal palco del teatro dell'Opera House, nel corso della cerimonia di apertura della 37esima edizione del Festival del Cinema del Cairo, c'erano molti artisti e una madrina d'eccezione, Claudia Cardinale. Ma c'erano anche le istituzioni, a cominciare dal ministro della Cultura, Helmy El-Namnam. È proprio grazie alla cultura e alla giustizia, ha detto El-Namnam, «che l'Egitto supererà questo momento di grande difficoltà». «L'arte e la creatività possono battere la cultura dell'odio e della morte propugnate dal terrorismo». Una speranza, o forse una certezza, ma quel che è sicuro è che anche con questo festival, considerato da sempre tra le manifestazioni culturali più importanti della regione, l'Egitto dimostra di non volere abbassare la testa in un momento delicato e sotto attacco mediatico, dopo l'ultima tragedia in ordine di tempo che ha coinvolto l'aereo russo schiantatosi nel Sinai.



«Abbiamo fatto del nostro meglio - ha detto il direttore artistico Youssef Rizkallah all'Ansa a margine della kermesse - per portare pellicole il più originali possibile, malgrado il budget ridotto». E così il cartellone che fino al 20 novembre prossimo proporrà la rassegna, prevede circa un centinaio di film - di cui 16 in concorso ufficiale - provenienti da ben 64 Paesi. Dall'Algeria al Marocco, dalla Palestina alla Tunisia, dalla Turchia agli Emirati Arabi Uniti, dalla Siria allo Yemen, dal Bahrein alla Bosnia, dal Montenegro all'Italia. Un'Italia protagonista già dalla serata di apertura, con il Premio speciale Faten Hamama - riconoscimento che ogni anno viene attribuito a una personalità della settima arte egiziana o straniera - assegnato all'attrice italiana e al grande attore egiziano, Hussein Fahmy, durante la serata in cui sono stati ricordati tre mostri sacri della settima arte egiziana - Omar Sharif, Faten Hamama e Nour El Sherif, scomparsi tutti nel 2015.



«L'Egitto è un Paese bellissimo e che adoro», ha detto la Cardinale. «Di Omar Sharif ho un ricordo bellissimo, era un uomo fantastico, eravamo molto amici. È con lui che ho iniziato a fare cinema», ha aggiunto la star. «Con lui ho iniziato a muovere i primi passi sul grande schermo». «Ero giovanissima, e non volevo in nessun modo fare cinema. Fu mio padre a spingermi e dirmi di provare». A ricordare l'indimenticabile interprete del dottor Zhivago e quella che fu anche sua compagnia di vita, Faten Hamama, sul palco c'erano il figlio, Tarek e la figlia della signora degli schermi arabi, Nadia. Nel Festival presieduto da Magda Wassef sono tante le anteprime nazionali in tutto 45 pellicole proposte nella sezione Festival dei Festival, tra cui il film Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes, Dheepan di Jacques Audiard e il film di apertura con Meryl Streep, Dove eravamo rimasti firmato da Jonathan Demme. La finestra sul cinema italiano - oltre alla versione restaurata de il Gattopardo di Luchino Visconti e I giorni dell'amore di Jacques Baratier (in onore di Claudia Cardinale) - proporrà: Cuori affamati di Saverio Constanzo (2014); La scelta di Michele Placido (2015); Latin Lover di Cristina Comencini (2015); La Cena di Ivano De Matteo (2014); Non puoi salvarti da solo di Sergio Catellani (2015). Infine, a rappresentare il film di Ermanno Olmi Torneranno i prati (2014), l'attore Claudio Santamaria.



Fra i momenti più rilevanti della kermesse ci saranno poi la Settimana della Critica (dal 13 al 19 novembre) organizzata dal Sindacato egiziano dei Critici cinematografici; la sezione Orizzonti del cinema arabo (dall'11 al 20 novembre) promossa dal Sindacato degli operatori cinematografici e Cairo Film Connection, forum che punta a sostenere i registi (anche stranieri) che realizzano opere legate al mondo arabo (in questo caso oltre all'Egitto, progetti proposti dal Kuwait-Iraq e Giordania-Francia). Infine il Festival non dimentica i più giovani e la formazione con un workshop (dal 14 al 20 ottobre) destinato ad avvicinare i ragazzi alla cinepresa.



E intanto si moltiplicano le iniziative da parte dell'Egitto per rilanciare il turismo dopo lo schianto dell'aereo russo nel Sinai. L'assistente del ministro degli Esteri egiziano per gli affari consolari, l'ambasciatore Hisham al Nakib, ha parlato di «iniziative organizzate in Canada, Arabia Saudita ed in Germania da parte degli egiziani residenti all'estero per sostenere il settore». Parallelamente una Marcia della pace è stata organizzata con partenza dall'aeroporto del Cairo e diretta a Sharm a cui hanno partecipato giocatori di calcio, sportivi, politici, intellettuali ed attori. «Il nostro obiettivo è rendere più forte la città della pace e del turismo, mostrando l'unità del popolo egiziano contro i complotti ed in appoggio al presidente al-Sisi quando ha detto che le luci di Sharm non si spegneranno mai», hanno riferito. «La nostra missione è dimostrare al mondo che i turisti continueranno a venire in questa città simbolo della pace e della sicurezza e anche capitale del turismo».
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