Così Abatantuono dà una lezione
ai figli bamboccioni viziati dal lusso

Una scena del film
di Gloria Satta
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Domenica 25 Ottobre 2015, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:06
Cosa può fare un padre, imprenditore di successo, per dare una lezione ai tre figli bamboccioni che vivono negli agi e non ne vogliono sapere di lavorare, meno che mai di assumersi le loro responsabilità? Nel film Belli di papà di Guido Chiesa, che esce giovedi 22 con Medusa, Diego Abatantuono rimasto vedovo escogita un espediente geniale per riportare i suoi rampolli alla realtà: mette in scena un fallimento per bancarotta fraudolenta, improvvisa una fuga degna di una famiglia di veri latitanti, s’installa con i ragazzi in una vecchia e malmessa casa nelle Puglie, quindi impone a Chiara (Matilde Gioli), Matteo (Andrea Pisani) e Andrea (Francesco Di Raimondo) di imparare qualcosa che non hanno mai fatto: lavorare.

Produce Colorado Film con Medusa e completano il cast Barbara Tabita, Antonio Catania e Francesco Facchinetti, per la prima volta sullo schermo.

Il regista. “Questo film”, dice Guido Chiesa, “è ispirato a un successo messicano, Nosotros Los Nobles del regista Gary Alazraki, e si iscrive nel solco della migliore commedia italiana perché diverte senza rinunciare a far riflettere, emozionare e perfino commuovere. Il personaggio di Abatantuono, rispetto all’originale, è cresciuto: realista e cinico, ha portato alla commedia una comicità molto efficace che si riallaccia al periodo d’oro della sua carriera. Impressiona la sua capacità di passare nel giro della stessa battuta dal tono serio all’ironia, dal sarcasmo alla dolcezza, dal dramma alla leggerezza”.

Il protagonista. “Ho accettato di girare Belli di papà, spiega Diego Abatantuono, “perché affronta temi seri e sempre attuali come la famiglia, la ricchezza e la povertà, il lavoro, i sacrifici. In confronto ai nostri genitori, noi nati nel dopoguerra possiamo essere considerati dei privilegiati, poi abbiamo cercato di agevolare il più possibile i nostri figli e molti sono diventati dei ragazzi viziati. Il film racconta, in chiave ovviamente divertente, il tentativo di un padre di riportare i figli alla realtà passando attraverso il lavoro e la fatica. Il cinema coglie sempre la realtà del presente e il mio personaggio mi sembra credibile e realistico”.

Il cast. Matilde Gioli, lanciata dal film di Virzì Il capitale umano, interpreta la figlia Chiara. “E’ una ragazza milanese ricca e viziata”, racconta l’attrice, “abituata a vivere nel lusso e dipendente dallo shopping. Poi, convinta di essere diventata povera, capisce che ognuno deve guadagnarsi la pagnotta. Amo i personaggi che si trasformano”. Andrea Pisani, nel ruolo di Matteo, assicura che è stato bellissimo lavorare con Abatantuono: “Ha un talento immenso e sul set è stato un po’ il padre di tutti noi giovani attori”. Francesco Di Raimondo, che interpreta Matteo, il figlio più piccolo, racconta il momento più esilarante del film: “E’ stato quando noi figli, a tavola con papà, gli chiediamo quando ha fatto l’amore per la prima volta. C’è stato un exploit di risate anche sul set, e sono rimaste nel film”.
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