Il dolore del papà di Samuel
Era diventato padre appena quattro mesi fa Samuel Tafciu. Aveva sposato la fidanzata 17enne e insieme vivevano a Ponticelli, in casa della suocera Anna Campagna, che di lui ha detto: «Hanno una bambina di quattro mesi e lui lavorava per lei e la moglie. Un bravissimo ragazzo, un lavoratore. Era in Italia da 10 anni e aveva tutte le carte a posto. Aveva già svolto altri lavori, ma non lo pagavano per cui ha fatto pure una vertenza all’ex titolare. Faceva il magazziniere, si è sempre spaccato la schiena ma qui sei tutelato solo se spacci o vai a rubare. Poi per un bravo ragazzo queste sono le possibilità, è morto bruciato vivo, era al suo primo giorno di lavoro». Al capannone di via Patacca è arrivato anche suo padre, distrutto: «Datemi una pistola, mi voglio sparare».