Ma non è questo l'unico cambiamento importante che riguarda questi malati. Dal 2017, con la revisione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), la celiachia è stata inserita infatti tra le malattie croniche invalidanti, garantendo così l'esenzione per tutte le prestazioni sanitarie e gli alimenti senza glutine per celiaci, che devono coprire il 35% del fabbisogno energetico totale giornaliero da carboidrati senza glutine. L'unica prescrizione 'terapeuticà per la celiachia è un regime alimentare privo di glutine. Nel 2017 il Servizio sanitario nazionale ha speso in prodotti senza glutine circa 250 milioni di euro, con una media annua nazionale di circa 1.200 euro pro capite. Inoltre, dallo scorso agosto, oltre alle categorie erogabili, sono stati stabiliti per decreto ministeriale anche i nuovi tetti di spesa per l'acquisto dei prodotti in esenzione, rivalutati per sesso ed età sulla base dei fabbisogni energetici, del livello di attività fisica, le esigenze nutrizionali e i prezzi medi di mercato. Nell'ambito dell'esercizio finanziario 2018 inoltre, sono stati pagati alle Regioni 320mila euro per somministrare pasti senza glutine e 534mila per le attività formative degli operatori alimentari della ristorazione.(ANSA). Y85-DR 01-FEB-19 19:04 NNNN
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