Sgarbi è grave? La psicologa: «Patologia complessa, rischio di difficoltà nella risposta alle cure». Terapia e come si alimenta

"Il livello di gravità richiede una presa in carico totale", spiega Emilia Sannini

Sgarbi è grave? La psicologa: «Patologia complessa, rischio di difficoltà nella risposta alle cure». Terapia e come si alimenta
di Alessandro Rosi
4 Minuti di Lettura
martedì 25 marzo 2025, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 27 marzo, 16:01

Il rischio è «di difficoltà nella risposta alle cure». La psicoterapeuta Emilia Sannini analizza la situazione di Vittorio Sgarbi. Il noto critico d'arte è in ospedale, al Gemelli, e sta combattendo contro la sua malattia. «Il livello di gravità richiede una presa in carico totale. Ossia una gestione clinica accurata complessa su più livelli». Ma come sta? Si riprenderà? Le risposte della professionista.

Perché è ricoverato?

Il paziente è ricoverato in struttura o reparto specialistico quando la patologia presente, in questo caso la depressione e il suo livello di gravità richiedono una presa in carico totale. Ossia una gestione clinica accurata complessa su più livelli.

 

A quali cure viene sottoposto?

Una volta ricoverato possono essere eseguiti accertamenti strumentali, terapie farmacologiche intensive ed infusionali (cioè il farmaco viene somministrato attraverso flebo ). Viene così effettuato un attento monitoraggio dei parametri vitali per vedere la risposta degli organi interni alla terapia (funzionalità renale, epatica, etc.). Tale necessità nel paziente anziano appare molto importante, perché l’età naturalmente richiede ulteriori accorgimenti e valutazioni cliniche.

Perché non si alimenta?

La depressione non è soltanto tristezza. Anche il corpo ha un ruolo importante nella depressione. Si ha spesso la perdita d’appetito e talvolta anche la rinuncia a bere. Un vero e proprio disinteresse ad alimentarsi nutrirsi tenersi in vita. Questo può comportare la necessità, vista la riduzione di peso e il rischio di cachessia e morte, di ricorrere a forme esterne di alimentazione.

Di che tipo?

Il paziente si alimenta attraverso una nutrizione parenterale, cioè con somministrazione di nutrienti direttamente per via venosa in forma liquida. 

 

È grave?

La depressione è una vera e propria malattia che si presenta con sintomi specifici organizzati sia sulla sfera somatica (mal di testa, stati confusionali, tachicardia, dolori ai muscolo scheletrici, insonnia) che psichica (mancanza di piacere, di interesse di volontà di energia di attenzione). Come tutte le malattie si può presentare con diversi livelli di gravità e di complessità nella sua gestione.

Risponde alle cure?

Il concetto di gravità in psichiatria è un concetto complesso grave.

Un paziente che non risponde adeguatamente alle cure. Grave è un paziente per cui in virtù della patologia la sua vita sociale, relazionale e professionale è inficiata in parte o in tutto. Un paziente è grave quando la sua prognosi appare inficiata in virtù della sua scarsa collaborazione al trattamento farmacologico e psicologico proposto.

Si sono letti anche commenti beceri del tipo: "È fortunato a permettersi un ricovero". Che ne pensa?

Star male non è mai una fortuna. Lo stigma, il pregiudizio, l’incapacità a pensare la patologia psichiatrica al pari di ogni ogni altra malattia porta a banalizzare o volgarizzare la sofferenza del paziente psichiatrico, offrendo inutili e colpevolizzanti consigli. “Sforzati di più". Queste indicazioni non vengono consigliate in nessun caso.

Esistono luoghi pubblici convenzionati (l’ospedale in cui è ricoverato è un’eccellenza pubblica internazionale ad esempio) o privati in cui il paziente può, in virtù della gravità della sua patologia, essere ricoverato, accudito e curato. Il vero problema è che le strutture e i centri di eccellenza sono pochi rispetto alla domanda di cura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA