Il Covid, anche se preso in forma lieve, provoca dei cambiamenti strutturali riconoscibili del cervello, specie in aree legate a olfatto e memoria. Lo rivela un lavoro pubblicato sulla rivista Nature e condotto da Gwenaëlle Douaud della University of Oxford.
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Alterazioni neurologiche evidenti anche nelle forme lievi
I principali studi condotti fino ad oggi avevano avanzato la possibilità che il covid provocasse alterazioni neurologiche ma le evidenze erano limitate e sempre riferibili alla malattia in forma grave, quindi a pazienti ricoverati.
Dai risultati è emerso che alla seconda risonanza i reduci dal Covid presentavano diverse alterazioni strutturali e anatomiche come la riduzione della corteccia cerebrale, specie in alcune zone legate a memoria ed olfatto, nonché la riduzione del volume complessivo del cervello e danni evidenti alla corteccia olfattiva. Sottoposti a test cognitivi, inoltre, i pazienti covid hanno presentato un declino maggiore rispetto ai soggetti sani di controllo nel corso del periodo di osservazione tra le due risonanze. Gli esperti ritengono che il Covid sia in grado di risalire nel cervello attraverso i bulbi olfattivi, innescando processi infiammatori deleteri e forse anche danni diretti. «Quanto questo quadro osservato sia reversibile nel tempo resta da indagare» conclude Douaud.
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