Morto a 23 anni sul lungomare di Salerno:
Luigi tradito dalla passione per le moto

Morto a 23 anni sul lungomare di Salerno: Luigi tradito dalla passione per le moto
di Carmen Incisivo
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Sabato 25 Giugno 2022, 08:25

Lo scontro è stato violentissimo, il 23enne Luigi Ferruzzi è probabilmente morto sul colpo. Troppo forte l'impatto prima con l'automobile e poi con il muretto del parcheggio, troppo gravi le lesioni interne provocate dall'ennesimo incidente mortale che si verifica su lungomare Marconi. Il sinistro si è verificato ieri all'ora di pranzo: intorno alle 14 la moto - una Suzuki GX 650 - a bordo della quale viaggiava il barista 23enne procedeva verso la zona orientale, stesso tragitto che in quegli attimi faceva anche la Renault Twingo a bordo della quale viaggiava un uomo, dipendente di una municipalizzata del Comune di Salerno. Per cause ancora in corso di accertamento, i due veicoli sono entrati in collisione: il casco di Luigi è volato molto metri più avanti, la moto si è schiacciata contro un muretto, l'auto è rimasta ferma, in mezzo alla carreggiata. Un'ambulanza che si transitava da quelle parti è intervenuta subito ma per Luigi non c'era già più nulla da fare.


Che l'incidente fosse gravissimo è stato chiaro a tutti fin da subito: decine di cittadini si sono fermati a guardare cosa stesse accadendo. Il rumore provocato dall'impatto è stato fortissimo, avvertito sia da chi si trovava in spiaggia che da chi, invece, abita nei dintorni. Il corpo dello sfortunato centauro è stato coperto in attesa sia della madre che del magistrato di turno. L'uomo che viaggiava in auto è stato portato in ospedale per gli accertamenti del caso ma non è in pericolo di vita, ha riportato alcuni traumi e lesioni ma starà bene presto, fisicamente almeno. Emotivamente sarà più difficile riprendersi dalla tragedia di ieri pomeriggio. Dalle prime testimonianze raccolte dalla polizia municipale che indaga sull'accaduto, pare che l'auto stesse svoltando per entrare all'interno dell'area di sosta di Salerno Mobilità di lungomare
Marconi
- piazza d'Armi. La moto viaggiava sulla sinistra, forse in fase di sorpasso e non si sarebbe accorta della macchina che svoltava. L'impatto mortale è stato inevitabile. Chiaramente questa ricostruzione - che è al momento quella più accreditata - dovrà trovare conferma nelle risultanze degli agenti della municipale. Sebbene ci siano ancora accertamenti in corso, è molto probabile che nelle prossime ore il conducente dell'automobile venga indagato per il reato di omicidio stradale in attesa di chiarire le eventuali responsabilità. Così come il magistrato, la dottoressa Maria Chiara Minerva, deciderà se disporre il sequestro e il conseguente svolgimento dell'esame autoptico sulla salma del 23enne che, attualmente, si trova presso la sala mortuaria dell'ospedale Ruggi per effettuare analisi. Le indagini, svolte dagli uomini guidati dal comandante Rosario Battipaglia, sono ancora allo stato embrionale.

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L'arrivo della madre del giovane barista con la passione per le moto - testimoniata da scatti e post sui social che in queste ore sono invase da messaggi di cordoglio di amici e conoscenti - è stato a dir poco straziante. La signora Silvana, che aveva un unico amatissimo figlio, è corsa verso il luogo dell'impatto e quando ha capito che cosa fosse accaduto è caduta nella disperazione più profonda. «Fatemelo vedere - ripeteva dilaniata dal dolore - è mio figlio, viene a casa con me, io lo devo vedere. Mo chi me lo restituisce? Datemi qualcosa, io devo morire adesso». Alla spicciolata sono arrivati gli amici di una vita e i parenti. Luigi era un ragazzo molto conosciuto, dopo aver lavorato tanti anni in un noto bar della zona orientale era riuscito a realizzare il sogno di aprirne uno tutto suo. Si impegnava, amava quel lavoro. Il Lux ha perso oggi la sua anima. Luigi amava molto anche le moto, andava ai raduni, faceva lunghe passeggiate, viveva in simbiosi con quel casco che non è riuscito a salvargli la vita. Nei suoi post la determinazione di un giovane abituato al lavoro e al sacrificio. Speranze che ieri, sotto il sole cocente e su una lingua d'asfalto maledetta, si sono spenti per sempre. La salma del giovane resta a disposizione dell'autorità giudiziaria che dovrà fare chiarezza sull'accaduto.
 

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