Dal 67esimo posto, che è già una vergogna, Roma è scivolata all’85esimo e sul capitolo del Tenore di vita, va ancora peggio, dal 28esimo al 58esimo. Siamo al 93esimo posto sul fronte Ambiente (meno 18 posizioni), male lo smog, tasso di disoccupati al 11,83% ma quel che più preoccupa è l’impiego che i giovani non trovano. Qui siamo al 41,54%. I comparti sul traffico e la raccolta (sic!) dei rifiuti andrebbero trattati a parte ma sono le cronache a servirci il menù. Sintesi: un disastro, una piccola, indegna, irragionevole apocalisse del vivere qui, immersi nel patrimonio più bello e ricco dell’intero mondo.
Domanda: perché accade proprio a Roma? Perché ai milioni di turisti che arrivano entusiasti e sciolgono ogni ragionevole diffidenza? L’amministrazione al potere da due anni e mezzo si ritrae dall’immobilismo con un mantra: stiamo lavorando. E si accapiglia con l’opposizione mentre la città discende a precipizio. Nei ristoranti la dicono così: «Roma? ‘na maionese impazzita». Ma allora cambiamo galline.
paolo@graldi.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA