È uno dei posti più esclusivi di Roma. Ripassandolo rapidamente in rassegna: il golf club, i cinque campi da tennis, i due da calcetto, il campo da calciotto, la palestra, la club house che è punto di riferimento per mangiare, bere e svagarsi. E poi le aree grandi e spaziose in via di Casal Boccone, gli spogliatoi dove dimenticarsi che esiste l’orologio, quando ci si mette un po’ a bagnomaria dentro la sauna. Non ci sono dubbi che il Simon’s Green, a Roma nord, sia una meta desiderabile, conosciuta, e un posto dover poter praticare sport e rilassarsi. Una piccola oasi dentro la città. Anche se negli ultimi tempi l’erba alta, l’incuria stava avanzando piano piano. Forse perché era nell’aria la scadenza, il game over, scoccata ieri in tarda mattinata.
PAGAMENTI
Il punto è, ancora una volta il canone non pagato a Roma Capitale. Anche il Simon’s Green è rimasto incagliato nei debiti e, ieri mattina quando ha visto l’assessore Alessandro Onorato entrare, il gestore ha mangiato la foglia subito e ha capito che c’era solo una cosa da fare: riconsegnare le chiavi dell’impianto all’amministrazione, cioè l’assessorato allo sport. «L’impianto comunale Simon’s Green di via Casal Boccone, nel III Municipio, è tornato in possesso di Roma Capitale», ha confermato ieri Onorato. «Si tratta di uno dei centri sportivi pubblici con la morosità più elevata verso l’amministrazione capitolina», ha detto. A quanto ammonta? Il “buco” è di «4,7 milioni per il mutuo mai pagato cui si aggiungono 1,9 milioni per il canone, per un totale di oltre 6,6 milioni di euro», ha spiegato l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale a margine dell’operazione di ripresa dell’impianto. E ha dato due notizie, una buona e una cattiva. La buona: l’impianto non muore, rimane aperto e il Comune ne garantisce la continuità grazie alla Asp Asilo Savoia (così come è avvenuto per il centro sportivo “Antonio Sbardella” in via Cardinal Capranica). Stamattina cominciano i lavori di manutenzione e risanamento. La cattiva: il mutuo non pagato è finito sul groppone del Comune e quindi delle casse pubbliche.
IL DEBITO
«Il mutuo da 4,7 milioni è stato pagato da tutti noi cittadini: da garante della fideiussione, il Comune è infatti stato escusso e ha saldato il debito del concessionario privato con i soldi delle romane e dei romani. E inoltre, per 14 anni gli ex concessionari non hanno versato il canone annuale di 151 mila euro previsto dalla concessione, accumulando un ulteriore debito per 1,9 milioni», ha raccontato l’assessore Onorato che da inizio anno ha recapitato il cartellino rosso a otto impianti (la tabella di marcia è rodata: più di uno al mese e nella lista ci sono impianti importanti tipo il Galoppatoio di Villa Borghese, l’ex Orange, Villa Glori, il Circolo Belle Arti, l’impianto di via Aspertini a Torre Angela). «Oggi voltiamo pagina – dice ancora il delegato della giunta Gualtieri – E garantiremo la continuità sportiva grazie ad Asilo Savoia, azienda pubblica impegnata nel sociale e nella lotta all’illegalità. È stato già approvato in conferenza dei servizi preliminare, grazie al prezioso lavoro degli uffici del Dipartimento Sport, un nuovo Progetto di Partenariato Pubblico-Privato per riqualificare questo centro sportivo. Si tratta di un investimento di circa 2.8 milioni di euro a carico di un privato». «Il Simon’s Green rinascerà e tornerà a essere un punto di aggregazione e un luogo dove fare sport in sicurezza e a tariffe calmierate», assicura Onorato. «Avevamo promesso che ci saremmo ripresi tutti gli impianti sportivi morosi, che hanno causato un debito di oltre 25 milioni, e lo stiamo facendo». Come gli altri impianti, anche questo, tornerà alla casella del “Via” con un nuovo avviso pubblico.