Elezioni 2016, sicurezza: il tema sparito. Ma per i romani è priorità

Elezioni 2016, sicurezza: il tema sparito. Ma per i romani è priorità
di Mauro Evangelisti e Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Giugno 2016, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 09:56
ROMA Il tema della sicurezza è sparito dal dibattito di questa campagna elettorale. Eppure i romani continuano a sentirsi insicuri, non comprendono come sia possibile che una sedicenne possa morire per overdose nel degrado di un ospedale abbandonato, un uomo possa strangolare e bruciare la fidanzata senza che nessuno si fermi ad aiutarla o, più banalmente, ogni giorno sulla metropolitana ci sia terreno libero per bande di borseggiatrici minorenni. Virginia Raggi vuole riorganizzare la polizia locale, Roberto Giachetti punta su illuminazione e videosorveglianza. Sono alcune delle proposte dei candidati sindaco, che nella loro moderazione sembrano poco in sintonia con la sensazione di insicurezza presente tra i romani. Secondo il Censis il 55,4% dei cittadini ritiene che la capitale negli ultimi anni sia diventata più insicura. Attenzione, non siamo solo nel campo scivoloso del percepito, ci sono anche i numeri a rafforzare questo quadro: in tre anni i borseggi sono raddoppiati; c'è l'impennata del 20 per cento dei furti; per guardare a un reato molto più grave, ecco la denuncia di 293 violenze sessuali nel 2014, 33 in più dell'anno precedente.

 

LA SCALETTA
Sono gli ultimi dati elaborati sul sito della Prefettura di Roma che se da una parte fotografano un lieve incremento dei delitti in generale, poi però raccontano di alcuni reati molto gravi, che incidono sulla vita dei romani, in ascesa, a partire dalle rapine che nel 2014 sono state 127 in più dell'anno precedente, anche se diminuiscono quelle in banca. A fronte di tutto questo, c'è un elemento sorprendente: il tema sicurezza ha perso di importanza nella scaletta dei temi della campagna elettorale. Certo, colpisce che questo succeda quando è forte come non mai l'allarme terrorismo o, molto più banalmente, mentre romani e turisti rischiano quasi ogni giorno di essere borseggiati sui treni della metropolitana, dove bande di rom minorenni spadroneggiano quasi intoccabili, chiunque ha paura dei furti in abitazione. Eppure, nel 2008 la sfida tra Alemanno e Rutelli, sull'onda emozionale della brutale uccisione di Giovanna Reggiani a Tor di Quinto e del caso di una ragazza violentata a La Storta, fu decisa dal tema sicurezza. Oggi, al contrario, nei dibattiti tra Virginia Raggi (M5S) e Roberto Giachetti (Pd), si parla sempre meno di caserme, forze dell'ordine, videosorveglianza, microcriminalità, grande criminalità. Roma ha più o meno gli stessi problemi di allora: gli insediamenti abusivi ci sono ancora; lo scarso controllo dei campi rom, con le problematiche connesse come i roghi tossici è immutato. E poi c'è la cronaca nera, a volte terribile: di recente è stata brutalmente uccisa, strangolata e bruciata, una ragazza alla Magliana e chi passava non si è fermato ad aiutarla, segno anche questo di una paura dilagante anche tra chi dovrebbe lanciare l'allarme. Due settimane fa una giovane donna è stata stuprata al Prenestino. E poi l'inchiesta di Mafia Capitale ha mostrato come l'illegalità sia diffusa.

I PIANI
Alla voce sicurezza il programma della Raggi prevede la riorganizzazione dei vigili urbani: «La percezione non buona da parte dei cittadini riguardo l'efficienza della polizia locale trova riscontro nelle lacune organizzative. Per sanare queste inefficienze non è più rinviabile una riorganizzazione che provveda ad eliminare duplicazioni di strutture e frammentazione di competenze». Più in generale, la Raggi crede molto nella necessità di coordinare l'azione delle forze in campo, «occorrerà dotare il territorio di una centrale operativa unica realmente efficace». Giachetti è tornato anche ieri sulla questione, ricordando i punti cardine del suo programma in materia: «Quando tu hai una Roma sempre più spenta, sempre più buia, tutto diventa peggiore: io ho fatto un piano per l'immediata riaccensione della città». Nel programma, il vice presidente della Camera ha inserito anche «mille telecamere e incentivi per chi ce le ha, per ricondurre tutto in una centrale operativa; e ho chiesto che il Governo lasci sul territorio le forze dell'ordine del Giubileo».