Nessun timore, vaccinarsi resta indispensabile

di Walter Ricciardi *
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Venerdì 28 Novembre 2014, 23:37 - Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 00:55
Gli eventi degli ultimi giorni hanno provocato paura in tante persone che si sono vaccinate contro l’influenza o si accingevano a farlo. È successo che la giusta cautela dell’Agenzia Italiana del Farmaco di sospendere alcuni lotti di vaccino è stata da molti interpretata come il segnale che il vaccino antinfluenzale in questione avesse causato la morte di alcune persone. Così non è. Chiedere ai medici che vaccinano di segnalare qualsiasi evento avverso, sia lieve che grave, che si verifichi entro le 48 ore dalla vaccinazione, risponde alla logica di conoscere per intervenire prontamente in caso di rischio e capire cosa ha determinato un evento indesiderato, mettendo al primo posto la salute e la sicurezza dei cittadini.



Sarà necessario attendere qualche settimana per conoscere i risultati delle analisi svolte sui vaccini dal nostro Istituto Superiore di Sanità e quelli delle inchieste epidemiologiche sui singoli pazienti per dire la parola definitiva su questa vicenda, ma quello che è già possibile sottolineare è che se i vaccini fossero effettivamente la causa di quelle morti, non si comprende perché questo si sia verificato solo in Italia e non nei tanti Paesi dove milioni di quegli stessi vaccini sono stati distribuiti e somministrati. È molto probabile che quelle persone avrebbero concluso la loro lunga vita indipendentemente dal vaccino, ma il fatto che questo sia successo dopo poche ore dalla vaccinazione è per il nostro sistema di sorveglianza sufficiente a darci un allarme, che però non deve scoraggiare dal vaccinarsi e dal fare vaccinare, soprattutto anziani, vecchi e tutte le persone, in qualsiasi fascia di età, che siano fragili per malattie (cardiovascolari, oncologiche, etc) o che svolgano funzioni essenziali per la comunità (medici, vigili del fuoco, forze dell’ordine).



Ogni anno si stima che oltre 8.000 persone muoiano in Italia a causa dell’influenza o delle sue complicanze. Saranno molte di più se non le proteggiamo adesso. Non recupereremo queste vite perse quando scopriremo tra qualche settimana, come speriamo, che la causa della morte di queste persone non era da attribuirsi al vaccino, ma che la giusta cautela, dettata dalla ragione e dalla scienza ha, invece che tranquillizzare, provocato una irragionevole paura in molti cittadini che non si sono conseguentemente vaccinati.



Ieri mattina, alle legittime paure di mia madre anziana, che invito ogni anno a vaccinarsi non solo contro l’influenza, ma anche contro la polmonite da pneumococco, ho risposto rassicurandola e spiegandole che i benefici della vaccinazione erano di molto superiori agli improbabili rischi di un evento avverso. Ci sono riuscito con una delle persone a me più care, spero di esserci riuscito anche con voi.



* Professore Ordinario di Igiene Università Cattolica del Sacro Cuore Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità