Alleanza tra 27 paesi insieme Usa, Ue e Russia

Alleanza tra 27 paesi insieme Usa, Ue e Russia
di Francesca Pierantozzi
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Martedì 16 Settembre 2014, 05:44 - Ultimo aggiornamento: 08:01
PARIGI - Agire presto e con tutti i mezzi, anche quelli militari, agire con lealt, chiarezza e forza, perch la battaglia contro i terroristi la battaglia di tutti: il comunicato finale della Nuova Alleanza contro l'Esercito Islamico nata ieri mattina a Parigi ha aperto l'offensiva. Come, quando, dove si combatterà la guerra contro la jihad si deciderà nei prossimi giorni, ma intanto il messaggio politico è chiaro.



IL LASCIAPASSARE ONU

Lo hanno sottoscritto in 27, tra organizzazioni internazionali e paesi occidentali, dagli Usa alla Russia, ma anche arabi e musulmani. L'aspetto militare, inteso come forze in campo e ruolo dei partecipanti, è ancora da definire, ma intanto è stato spazzato via qualsiasi dubbio sulla legalità di un intervento militare contro l'esercito dell'Isis. «Il Consiglio di sicurezza l'ha stabilito nella sua risoluzione 2170: Dae'ch (acronimo arabo dell'Isis, l'Esercito islamico) costituisce un immenso pericolo per la sicurezza internazionale - ha detto François Hollande aprendo la conferenza accanto al collega iracheno Fuad Massum -. La battaglia degli iracheni contro i terroristi è anche la nostra, dobbiamo impegnarci insieme al loro fianco».



Mentre si apriva la Conferenza a Parigi, due Rafale francesi partivano per la prima missione di ricognizione nel nord dell'Iraq, dove dall'8 agosto sono già in azione gli aerei americani. Anche l'Italia ci sarà, ma per ora l'intervento sarà limitato al rifornimento di armi e aiuti umanitari. Nessun raid e nessuna missione di attacco è prevista. «Il sostegno umanitario è una priorità» ha precisato Federica Mogherini, presente a Parigi ancora come ministro degli Esteri italiano prima di cominciare a lavorare per l'Unione Europea. L'Isis, ha aggiunto Mogherini «rappresenta una minaccia globale che non conosce confini e siamo tutti d'accordo sulla necessità di agire insieme e sul senso dell'urgenza: fare presto, fare insieme».



«Non si tratterà unicamente di attacchi aerei» ha poi dichiarato il segretario di Stato americano John Kerry: «Molti paesi hanno offerto la loro partecipazione, paesi europei e anche extraeuropei, paesi del Medio Oriente e anche esterni alla regione».



IL GRANDE ASSENTE

Grande assente a Parigi, l'Iran, pure in prima linea contro l'esercito dell'Isis, che ormai controlla circa il 40 per cento del territorio iracheno e un quarto di quello siriano. L'Iran considera «illegittima» la grande coalizione di Parigi anti-jihad, in quanto giudica che il suo vero obiettivo è rovesciare il regime di Assad a Damasco. Se Kerry ha giudicato la presenza dell'Iran alla conferenza «inappropriata» e per ora impossibile un coordinamento militare con Teheran, resterebbe aperta la possibilità di un «dialogo diplomatico» sulla questione. Ma per il governo iracheno, l'assenza iraniana non è di poco conto: «Ce ne rammarichiamo» ha detto alla fine Massum. Ieri il Fronte anti-terrorismo è apparso però compatto, senza reticenze nemmeno dalla Russia, con il ministro Lavrov che ha assicurato che Mosca «parteciperà all'elaborazione di misure supplementari» per difendere Bagdad. Unica polemica sugli ostaggi, dopo la terza esecuzione, quella del britannico David Hanies: secondo i media americani Obama non avrebbe apprezzato le dichiarazioni dell'Eliseo che nega di pagare riscatti per i suoi ostaggi ma che «in realtà lo fa», stando alla Casa Bianca.