Le interviste di Alberto Stasi a Le Iene sono diventate un caso. E potrebbero cambiare (e anche di molto) la situazione del 41enne accusato dell'omicidio di Chiara Poggi. Il tutto, mentre Andrea Sempio, l'amico del fratello della 26enne uccisa 18 anni fa, è indagato in una nuova indagine, aperta su impulso della difesa di colui che finora è l'unica persona condannata definitivamente per l'omicidio e che si preannuncia non semplice da istruire.
Il caso della semilibertà di Stasi
Questa mattina, di buon ora, davanti al Tribunale di Sorveglianza milanese si è discussa l'istanza di poter accedere alla semilibertà avanzata dall'ex studente bocconiano, ora detenuto a Bollate, uno degli istituti più all'avanguardia in Italia, da cui esce, come è accaduto anche oggi, per il lavoro esterno.
Il genetista Giardina "ricusato" dalla Procura
E nei prossimi giorni si esprimerà anche la gip pavese Daniela Garlaschelli che stamane avrebbe dovuto conferire l'incarico per gli accertamenti irripetibili al professor Emiliano Giardina, il genetista forense che si occupò del caso di Yara Gambirasio, e che invece è stato 'ricusato' dalla Procura in quanto anni fa, intervistato sempre nel programma targato Mediaset, avrebbe espresso un suo parere sui temi per i quali è stato nominato. Avrebbe dovuto effettuare approfondimenti sui profili genetici estrapolati dai margini ungueali di Chiara Poggi, verificarne la loro utilizzabilità alla luce dei progressi tecnici e scientifici ed effettuare nuove analisi su altro materiale conservato, e mai esaminato, nei laboratori del Ris di Parma e dell'istituto di Medicina Legale di Pavia, e invece si è ritrovato in mezzo a un fuoco incrociato. Perché la linea della pm Valentina De Stefano e dell'aggiunto Stefano Civardi, che hanno per altro sottolineato come il caso possa essere uno di quelli in cui si debba verificare l'imparzialità del perito, è stata sposata anche dall'avvocato Bocellari. Che ha chiesto pure l'esclusione dall'incidente probatorio di Luciano Garofano, l'ex capo del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri e ora consulente di Sempio, poichè ai tempi aveva già lavorato al delitto analizzando i reperti raccolti nella villetta di Garlasco. Questioni di incompatibilità attorno alle quali c'è stata battaglia tra le parti. Con la difesa del 37enne - per la terza volta accusato di un crimine «mai commesso» e che va ripetendo di essere «tranquillo e di non avere «nulla da temere» - che non arretra sulla presenza dell'ex generale dell'arma come suo consulente , e il legale dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni che va all'attacco della Procura: «Stride constatare - ha detto l'avvocato replicando alle lamentele di pubblici ministeri - come abbia paura del processo mediatico quando poi fa un comunicato su dati oggettivamente scorretti come il dna sotto le unghie, che non esiste. E soprattutto che si appoggi a una richiesta fatta da un collega in un'intervista delle Iene. Credo che abbia la necessità di chiarire il rapporto con questo processo». A giorni arriverà la decisione della giudice che pare scontata: del caso si occuperà un ennesimo super esperto.