Roma omaggia Gina Lollobrigida, la diva eterna

Appuntamento dal 9 giugno all'8 ottobre con un’imperdibile mostra-tributo firmata da Ministero della Cultura e Archivio Luce Cinecittà

Immagini del set del film "Pane, amore e gelosia" 3 agosto 1954 Archivio Storico Luce, Fondo Vedo
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con ARCHIVIO LUCE CINECITTÀ

Un talento a 360° capace di travalicare le arti e diluire il tempo, regalando ogni volta emozioni e affrontando ogni sfida con entusiasmo, curiosità e la consapevolezza di non poter circoscrivere una personalità capace di reinventarsi e ritrovarsi per ergersi a star apprezzata a livello internazionale. Sì, perché la “diva eterna”, Gina Lollobrigida, non è stata solo attrice, ma ha saputo esaltare un eclettico talento e capace di esprimersi al meglio anche come fotografa, disegnatrice, scultrice e persino cantante.
 

Un viaggio affascinate e unico nei mondi della Lollo

A sei mesi dalla sua scomparsa, le mille anime di una delle più grandi attrici della storia del cinema italiano e internazionale risplendono nell’attesa mostra “I mondi di Gina”, ideata e curata dal Sottosegretario del MIC, Lucia Borgonzoni e dalla Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. L’appuntamento è a Roma, dal 9 giugno all’8 ottobre 2023, presso le sale di Palazzo Poli – Istituto Centrale per la Grafica, che si affaccia su Fontana di Trevi.

Un viaggio affascinante e unico, una preziosa e imperdibile mostra capace di ripercorrere e trasportare i visitatori nell’affasciante vita della “Lollo” attraverso le fotografie provenienti dall’Archivio Luce Cinecittà, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e dal MuFoCo – Museo di Fotografia Contemporanea – e da altri archivi.

Ai documenti fotografici si aggiungono filmati inediti che raccontano la vita privata - grazie alla gentile concessione di Andrea Milko Skofic - e quella pubblica della grande attrice, alcuni dei suoi favolosi gioielli Bulgari, due abiti realizzati per l’Attrice da Gattinoni e i due costumi di scena indossati nei film “Venere Imperiale” e “La donna più bella del mondo” realizzati da Costumi d’Arte, che entrarono nella storia insieme all’artista.

 

Un doveroso tributo

Centoventi immagini per raccontare le mille arti della “diva eterna”, con l’obiettivo – come rivela Borgonzoni – di «rendere omaggio a tutti i mondi di Gina», che hanno contribuito a farla diventare una icona universale. «Un simbolo di emancipazione e intraprendenza al femminile, una donna che attraverso l’arte si è saputa reinventare, regalandosi una seconda vita che le ha consentito di esprimersi a 360° e di raggiungere nelle arti figurative una caratura artistica impensabile, all’epoca, per una star del cinema internazionale: una femminista ante litteram», ha concluso il Sottosegretario.

Un tributo doveroso di cui, ripensando anche alle parole pronunciate nel corso di un’intervista («Vorrei essere ricordata soprattutto come artista e, perché no?, anche come attrice»), Gina Lollobrigida sarebbe stata orgogliosa. Perché, come sottolineato dalla Presidente di Cinecittà, Sbarigia, la “Lollo” è stata una «self made woman. Una donna contemporanea, dalle mille sfaccettature e dalla creatività inesauribile, che già al culmine del suo successo riprese la sua vena artistica e si volse alla fotografia, ricevendo molti premi e onorificenze».

«Ma – prosegue Sbarigia – al fondo delle diverse espressioni artistiche che coltivò c’erano dei tratti comuni che le riconoscevano tutti quelli che hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerla, dei tratti caratteriali che lei conservò fino all’ultimo, e cioè una curiosità infinita e un grande entusiasmo. A Gina brillavano spesso gli occhi, viveva di entusiasmi, e l’entusiasmo è contagioso, è un linguaggio universale che tutti capiscono».

Testimonianze dirette e informazioni

La mostra, che rientra in un più ampio progetto legato alla figura di Gina Lollobrigida e che comprende altre attività successive che si terranno durante la Mostra del Cinema di Venezia, è impreziosita anche dalle testimonianze dirette di Rino Barillari, il “Re dei Paparazzi”, Stefano Dominella, Presidente della Maison Gattinoni Couture, Jacopo Peruzzi di Costumi d’Arte, di Marina Cicogna e di Jean-Christophe Babin, AD di Bulgari, che rivela la generosità e, nonostante la fama, l’innata capacità di essere a contatto con la realtà della Lollobrigida di destinare alla ricerca sulle cellule staminali il ricavato della vendita all’asta dei suoi orecchini di smeraldi.
 

La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19 presso le sale di Palazzo Poli – Istituto Centrale per la Grafica, in via Poli 54 a Roma. Ultimo ingresso alle 18. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet archivioluce.com. Info e prenotazioni su Ticketone, 06/32810. Al progetto hanno collaborato Ministero della Cultura, Istituto Centrale per la Grafica, Centro Sperimentale di Cinematografia, Museo Fotografia Contemporanea, RaiTeche, Costumi d’Arte Peruzzi, Bulgari, Cinecittà, Regione Lazio e Urban Vision.