Alluminio, ecco perché è importante riciclarlo al meglio

Grazie alle sue caratteristiche uniche, è material sharing per eccellenza e simbolo di un’economia chiamata a farsi sempre più circolare

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con CIAL

Partner ideale per la produzione di imballaggi di ogni genere (lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti, vaschette, foglio sottile in rotoli e per involucri, tappi, chiusure e capsule per il caffè, ecc.), l’alluminio ha nei suoi punti di forza la grande malleabilità, la resistenza agli urti e alla corrosione, nonché la leggerezza e la fondamentale capacità di garantire un effetto barriera contro luce, aria, umidità e batteri.
Queste caratteristiche permettono di rispondere agli altissimi standard qualitativi e igienici richiesti dal settore del food & beverage. Il packaging in alluminio, infatti, garantisce una lunga e sicura conservazione di cibo e bevande, a tutela della salute umana, e contribuendo, in maniera determinante, anche alla prevenzione della formazione del rifiuto organico e alla riduzione dello spreco alimentare e degli scarti. Tutti elementi imprescindibili per favorire e orientare i nuovi modelli di sviluppo socioeconomico della Green Economy.

Una filiera sempre più sostenibile
Su questo solco, la filiera industriale del packaging in alluminio è chiamata a raccogliere e affrontare le nuove sfide poste dal “Piano di Azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva”. In uno scenario in continua evoluzione, ogni interprete della catena deve fornire un contributo imprescindibile per muovere verso una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Argomenti che, proprio nell’alluminio, trovano un grandissimo alleato, visto il suo essere materiale completamente e infinitamente riciclabile. Una caratteristica che consente, in ogni fase del processo di riciclo, un risparmio energetico medio del 95% rispetto a una produzione ex novo dalla bauxite. In pratica, l’alluminio permette un ciclo illimitato, per dare vita sempre a nuovi prodotti conservandone intatte le caratteristiche e le qualità. L’alluminio è il material sharing per eccellenza e simbolo dell’obiettivo di economia circolare a cui punta con forza l’UE.
Siamo, infatti, davanti a un materiale che – è sempre utile ricordarlo – vede 75% della sua produzione totale di sempre ancora in circolo, tanto da superare il concetto di “usa e getta” per arrivare a quello di “usa e ricicla”. Chi queste caratteristiche le conosce molto bene e le esalta ogni giorno con la sua attività e il suo lavoro è certamente CIAL.

 


Italia, eccellenza europea in tema di recupero di alluminio
Consorzio Nazionale senza fini di lucro, CIAL rappresenta l’impegno assunto dai produttori di alluminio e dai produttori e utilizzatori di imballaggi in alluminio, nonché dai recuperatori e riciclatori di imballaggi in alluminio post-consumo, nella ricerca di soluzioni per ottimizzare, nonché raccogliere, recuperare e riciclare, gli imballaggi in alluminio post-consumo, conciliando le esigenze di mercato con quelle di tutela dell’ambiente. Attività che negli ultimi anni ha permesso di raggiungere e superare gli obiettivi previsti dalla normativa europea, rendendo l’Italia un esempio per tutta l’Europa.
Stando ai dati raccolti da CIAL per tracciare la tendenza evolutiva del packaging in alluminio nell’ultimo ventennio, in termini di prevenzione e, quindi, di riduzione di peso e di spessore delle diverse tipologie di imballaggio, è dimostrato, infatti, come le imprese della filiera, attraverso l’eco-progettazione dell’imballo e l’eco-efficienza dei processi produttivi, siano riuscite a risparmiare in media ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto) per un totale di 107mila tonnellate, pari a una riduzione complessiva di 936mila tonnellate di CO2.

A questo si aggiunge un tasso di riciclo medio negli ultimi cinque anni pari al 70% degli imballaggi di alluminio, che ha permesso all’Italia di superare gli obiettivi al 2030 e collocarsi ai primissimi posti in Europa. Per le sole lattine, il tasso di riciclo attuale schizza addirittura al 91,6%, in linea con il tasso medio dei sistemi basati su sistemi con deposito cauzionale (92%), ma di gran lunga superiore alla media europea che è attualmente pari al 73%.
Insomma, il sistema italiano di raccolta e recupero dell’alluminio rappresenta un’eccellenza in Europa. Un sistema in continua evoluzione, che sviluppa sempre nuovi modelli di raccolta e li affianca a impianti di trattamento dotati di innovativi sistemi di selezione e preparazione delle diverse frazioni di materiale per il riciclo. Il programma “zero discarica, 100% recupero” si pone l’obiettivo di portare tutti gli ambiti territoriali dotati di un sistema di gestione integrata dei rifiuti a escludere la discarica e massimizzare il recupero.

Migliorarsi sempre
Lungo l’intera filiera esistono, in ogni caso, ancora margini di miglioramento, e riguardano il consolidamento di quello che è ormai il processo irreversibile della raccolta e del trattamento del materiale che, da una parte, dovrà garantire che le principali regioni del Sud Italia riescano presto a ridurre il divario quantitativo con le aree più mature del Paese e che, dall’altra, i processi di selezione e trattamento favoriscano performance qualitative sempre più elevate. Fondamentale, da questo punto di vista, intensificare la collaborazione con i Comuni e gli operatori ma, anche, con l’intera filiera dell’industria dell’alluminio, senza mai dimenticare l’importanza di una stretta collaborazione tra pubblico e privato secondo le logiche di una responsabilità circolare, che chiede a ognuno di recitare la propria parte.

L’alluminio, per caratteristiche chimico-fisiche, prima ancora che per il suo alto valore economico, è sempre recuperabile, occorre, quindi, estendere le opzioni che permettono il recupero di quantità crescenti di alluminio. Anche attraverso soluzioni integrative della stessa raccolta differenziata per garantire la captazione di frazioni di materiale erroneamente conferite nel rifiuto indifferenziato, ma anche attraverso il recupero della frazione alluminio dal sotto-vaglio degli impianti di selezione dei rifiuti da raccolta differenziata. Quest’ultima particolarmente efficace per garantire il riciclo di tutte le componenti più piccole ma altrettanto preziose del packaging in alluminio, come blister, coperchi, piccole vaschette, involucri e foglio sottile appallottolato, ma anche tappi a vite come quelli dell’olio, dell’acqua, del vino e degli alcolici e, ancora, delle capsule da caffè.

il sito Internet.