SANTA LUCIA DI PIAVE (TREVISO) - Ha dato del «traditore» al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, muovendo un'accusa gravissima alla più alta carica dello Stato. Proprio lui che dovrebbe avere il senso delle istituzioni visto che riveste un duplice incarico di Stato: sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) e medico di famiglia, convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Le esternazioni social di Riccardo Szumski sono oggetto di indagine. Tra i reati che potrebbero configurarsi, il principale è quello di offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica. Ma il ventaglio potrebbe essere più ampio.
POST ACQUISITO
La Digos di Treviso ha acquisito il post che il sindaco-medico ha pubblicato sul suo profilo Facebook.
I COMMENTI
«Eravamo pronti a sporgere querela, ma lasciamo che sia la magistratura a procedere - afferma Giuliano Venier, presidente del comitato provinciale Anpi Treviso -. Di denunce politiche sull'operato di Szumski ne abbiamo fatte a bizzeffe perché ha superato cento volte i limiti della decenza istituzionale. Stavolta ritengo ci siano tutti gli estremi per la denuncia d'ufficio. In caso contrario presenteremo un esposto insieme ad altre organizzazioni sindacali e politiche». Da sindaco, Szumski ha trasferito il suo ufficio sotto un gazebo visto che non può entrare in municipio essendo sprovvisto di Green pass. Da medico rischia la sospensione: da tempo infatti è in rotta di collisione con l'Usl trevigiana per essersi messo più volte alla guida di manifestazioni a dir poco critiche nei confronti della campagna vaccinale anti-Covid. «Secondo me ci sono anche gli elementi per rimuoverlo dall'incarico istituzionale - afferma Venier -. La sua irresponsabilità non è più tollerabile». Durissimo anche il commento del dg dell'Usl trevigiana Francesco Benazzi rispetto a un'altra provocazione lanciata sempre da Szumski, che sui social aveva consigliato a chi si rivolge a lui di non fare il suo nome in caso di ricovero in ospedale, «se non volete essere trattati male». Per l'Usl si tratta di un'offesa inaccettabile. «Chi ha scelto di lavorare in questo settore tratta bene tutti i pazienti, è una questione di deontologia. Szumski, da medico, dovrebbe essere il primo a saperlo. Se non è così, forse ha sbagliato professione. Sta esagerando con provocazioni inaccettabili».