CODOGNÈ - La solidarietà verso i profughi provenienti dall'Ucraina trova ancora spazio nella provincia di Treviso. Un sacerdote in pensione, don Vittorio Battistuzzi - amministratore d'azienda per molti decenni e già sindaco per due mandati consecutivi dal 1980 al 1990 - ha deciso di aprire le porte della sua casa a Borgo Chiesa a due donne, madre e figlia, Svetlana e la piccola Slata, nuora e nipote della signora che assiste l'anziano prelato, 85 anni, nella sua casa. Domenica, visto l'avanzare delle truppe russe e i bombardamenti che si avvicinavano, il marito di Svetlana, Dimitri, ha portato a Leopoli moglie e figlia, che sono partite alla volta di Mestre. Qui sono state poi recuperate in auto dal marito di Valentina, la nipote di don Vittorio, e portate a Codognè dove rimarranno fino a che la situazione lo consentirà, dopo essersi registrate in questura.
LA RICHIESTA
Quando Ljuba, la badante Ucraina di don Vittorio Battistuzzi ha chiesto aiuto per la sua famiglia, il sacerdote non ha avuto esitazioni: «Dì loro che vengano pure. Potranno rimanere qui con noi fino a quando questa pazzia sarà terminata». Detto fatto; la nuora 34enne di Ljuba ha raccolto le cose più importanti in fretta e furia e, aiutata dal marito, con la figlia di nove anni Slata si è avviata in auto verso la frontiera di Leopoli dove la famiglia si è poi separata tra le lacrime.
IL PERSONAGGIO
L'ex amministratore che ha scoperto la vocazione, nel 1988 è stato anche nominato Cavaliere della Repubblica e nel 1995 Cavaliere del Santo Sepolcro. Negli ultimi anni del suo sacerdozio era stato parroco ad Albina di Gaiarine. Compirà 85 anni il prossimo 4 aprile. «Ho dato volentieri la mia disponibilità ad accogliere queste persone dopo averne discusso con mia nipote - ha detto don Vittorio - Le ospiterò per tutto il tempo necessario. Anche la nonna paterna di Slata ha deciso di rimanere in Ucraina. È anziana e non se la sentiva di affrontare il lungo viaggio verso l'Italia».