Riccardo Szumski, paladino dei no vax, positivo al Covid: «Mi curo a casa»

Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave e medico di base, è il paladino dei no vax e dei free vax
di Mauro Favaro
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Martedì 11 Gennaio 2022, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 10:46

SANTA LUCIA DI PIAVE - Il Covid ha colpito Riccardo Szumski, paladino delle cure domiciliari e riferimento delle galassie no-vax e free-vax, già in prima linea in numerose manifestazioni di piazza. Il medico di famiglia e sindaco di Santa Lucia di Piave, radiato dall’Ordine dei medici di Treviso per le sue posizioni a dir poco critiche sui vaccini anti-Covid (provvedimento sospeso per effetto del ricorso), è risultato positivo alla fine della settimana scorsa. Nei mesi passati aveva in particolare fatto scalpore la sua battaglia contro il Green pass, che l’aveva portato ad allestire l’ufficio da sindaco sotto a un gazebo in piazza in modo da non dover esibire la “certificazione verde” per entrare in municipio. Adesso è in isolamento domiciliare. «Ho un po’ di raffreddore», ha spiegato alle persone a lui vicine. Il suo ambulatorio è chiuso. “Fino al 17 gennaio”, recita il cartello sulla porta. 


IL LAVORO

Szumski, 69 anni, ormai a ridosso della pensione, assicura comunque che continuerà a lavorare da casa, pur a mezzo servizio, attraverso il telefono e il computer. In questi giorni le urgenze verranno coperte dai suoi colleghi. Lui non ha mai voluto vaccinarsi contro il coronavirus. Per questo è ancora sotto la lente dell’Ordine dei medici di Treviso, che dopo il passaggio di consegne con l’Usl è chiamato a valutare l’eventuale sospensione del personale sanitario che non ha rispettato l’obbligo di vaccinarsi contro il Covid, senza un valido motivo di salute. «Mi è stato chiesto di produrre altra documentazione per evidenziare perché non posso vaccinarmi – ha detto il dottore-sindaco – e lo farò: ho le mie ragioni». Se non dovessero bastare, scatterà la sospensione dal servizio con il relativo taglio dello stipendio. Ora senza più scadenze. 
All’inizio della campagna vaccinale, ormai oltre un anno fa, Szumski aveva assicurato di voler aspettare il vaccino a vettore virale AstraZeneca. Poi, però, ha cambiato idea. «Perché ho approfondito la questione anche su questo”, ha spiegato il 18 dicembre, giorno del vax-day itinerante che l’Usl trevigiana aveva organizzato proprio a Santa Lucia di Piave. Szumski, pur invitato come medico, aveva scelto di non vaccinare. «Non è mio compito farlo nelle giornate organizzate dall’Usl», ha detto. Ma era comunque passato davanti al centro sociale, dove si erano messe in fila oltre 500 persone. Senza indossare la mascherina. «È una museruola – è sempre stata la sua convinzione – che all’aperto non serve a niente». Nella stessa occasione si era scagliato anche contro le vaccinazioni anti-Covid sui bambini tra i 5 e gli 11 anni. «Se una mamma me lo chiedesse, le consiglierei di non vaccinare suo figlio piccolo», aveva rivelato.

Ora è costretto a misurarsi con l’infezione da coronavirus.


LA TERAPIA 

Come si curerà il paladino delle terapie domiciliari? La tanto contestata “vigile attesa e paracetamolo” è di fatto esclusa a priori. Szumski ha sempre indicato importanti cure precoci ai propri assistiti che sono risultati positivi, così come a quelli di altri medici di famiglia che si sono rivolti a lui. «Spero che si curi seguendo le linee guida scientifiche sostenute da risultati comprovati – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl trevigiana –. Mi auguro che in questo modo possa ristabilirsi il prima possibile. Se avrà bisogno, noi siamo a disposizione, come lo siamo ovviamente per tutti i cittadini». Nelle prossime ore il medico-sindaco di Santa Lucia di Piave verrà contattato dal servizio Igiene e sanità pubblica. È necessario ricostruire i contatti che ha avuto negli ultimi giorni per definire gli eventuali screening di controllo. «Quel che è accaduto – conclude Benazzi – purtroppo dimostra che il virus non guarda in faccia nessuno. Il fatto di non vaccinarsi aumenta il rischio di essere contagiati».

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