MEDUNO - Il colosso delle pizze surgelate Roncadin Spa conferma la crescita e chiude il 2021 con un fatturato di 148,5 milioni di euro, il 6% in più rispetto all’anno precedente. Ma l’ultimo anno è stato anche quello del rafforzamento dell’occupazione: 88 sono stati i nuovi ingressi in azienda con diversi contratti, mentre 44 sono state le assunzioni a tempo indeterminato. Un incremento che porta il numero di addetti complessivo a 779, erano 465 solo tre anni fa. Ma per il 2022 l’impresa punta ad assumere ancora: la previsione è di oltre cento ulteriori dipendenti necessari a saturare le linee di produzione in cui si è investito molto nell’ultimo biennio. E a fronte della difficoltà di reperire manodopera la società sta lavorando, con i Comuni pedemontani e con il territorio, a un progetto che possa prevedere anche l’offerta dell’alloggio a chi sceglie di lavorare in Roncadin.
LAVORO E CASA
«Per superare l’attuale situazione - spiega l’amministratore delegato Dario Roncadin - legata anche alle assenze a causa del Covid avremmo bisogno di oltre un centinaio di addetti.
WELFARE AZIENDALE
La valorizzazione delle persone è infatti uno dei pilastri dell’attività di Roncadin, che da poco si è ufficialmente trasformata in una società Benefit. Nell’ambito delle Risorse umane sono stati adottati un nuovo sistema di job posting interno, nuovi canali di comunicazione con l’uso di app innovative, un forte impegno del Cral aziendale per le attività ricreative (pranzi, gite, sport), progetti di conciliazione famiglia-lavoro (come i laboratori di panificazione e i centri estivi per i figli dei dipendenti, aperti anche alla comunità) e numerose iniziative di formazione. In quest’ultimo ambito, la novità lanciata nel 2021 è stata il Piano Talent, percorsi dedicati all’accrescimento delle soft skill che coinvolgerà sempre più dipendenti perché, osserva Dario Roncadin, «alimentare la crescita delle competenze del proprio organico è fondamentale». Cercando sempre un feedback dai lavoratori. Proprio per questo ha avuto grande successo l’iniziativa “Un caffè con Dario”, incontri di 15 minuti che ciascun lavoratore può fissare per parlare direttamente con l’amministratore delegato. «Ho già incontrato i primi 25 dipendenti e si sono confermati momenti preziosissimi perché il filo diretto con le persone è la base su cui impostare qualsiasi progetto di sviluppo».