Andrea Crisanti: «Non ho guadagnato nulla da pandemia, non devo giustificare come ho comprato questa villa» Video

Video
3 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Febbraio 2022, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 16:24

(Adnkronos) - «Non ho preso una lira dalla pandemia». Andrea Crisanti, ospite di Agorà su Raitre, si esprime così rispondendo ad una domanda dopo il recente acquisto di una villa del '500 in Veneto.

(immagini raiplay.it) 

Crisanti, la villa e le società: nel curriculum del prof i finanziamenti per la ricerca «Sfido chiunque a dire che ho lucrato sulla pandemia»

«Come non prendo una lira ad Agorà, non l'ho presa mai da nessuna altra trasmissione. Io e mia moglie abbiamo posizioni apicali a Londra da 15-20 anni, quindi non devo giustificare come ho comprato questa villa. Posso assicurare che le consulenze offerte le ho girate al dipartimento perché mi sono preso l'impegno di non guadagnare una lira da questa epidemia». Così ad Agorà, su Rai Tre, Andrea Crisanti, commentando le notizie in merito l'acquisto di Villa Priuli Lazzarini, di recente acquistata in provincia di Vicenza.

La villa di Crisanti

«La comunità - ha proseguito Crisanti - fino a oggi ha visto questo bellissimo edificio solo attraverso le grate dei cancelli, io e mia moglie vogliamo rendere il giardino fruibile alle scuole, creare uno spazio di eventi che manca nella comunità. Acquistare una villa storia vincolata è un atto di coraggio in Italia, ci sono una serie di vincoli e di fatto i proprietari sono custodi del patrimonio storico italiano e fanno un lavoro che lo stato non è in grado di fare, si prendono carico di un bene e lo riaprono al pubblico».

 

Bonus tamponi

«La quarta dose non può essere una foglia di fico, perché a chi è immunosoppresso», ovvero che non risponde al vaccino, «puoi fare anche 5 o 6 dosi, ma non risponde». E la «vera sfida dei prossimi mesi è come proteggere queste persone». Così ad Agorà, su Rai Tre, Andrea Crisanti direttore del Laboratorio di Microbiologia di Padova, che tra i modi per farlo propone anche un «bonus tamponi per chi ha persone fragili da accudire». Il numero di decessi per Covid-19 in Italia, ha detto, «è sicuramente alto, ma non riflette il numero di vaccinati, quanto l'età della popolazione e il fatto che vi siano molte persone fragili che, anche se vaccinate, non sono protette. In Italia, abbiamo, 3,5 milioni di over 80 anni, centinaia di migliaia di persone con patologie oncologiche in trattamento con farmaci che bloccano di risposta immunitaria, migliaia di trapiantati e persone che soffrono di malattie autoimmuni e infiammatorie, anche loro in trattamento con farmaci che bloccano la risposta immunitaria. Tutti loro al vaccino, purtroppo, non rispondono bene». Quindi, ha proseguito, «la quarta dose non basta». Questo «non significa che non si debba fare il vaccino perché, con omicron, senza vaccino sarebbe ecatombe». Ma «significa che bisogna trovare il modo di proteggere queste persone, senza limitarne la libertà». Ad esempio, «se lavorano, gli va riconosciuta la possibilità di lavoro agile da casa», mentre «le persone che hanno parenti fragili riconosciuti con la legge 104 devono avere un supporto per esser sicure che, quando vanno a trovare i propri cari, non li infettino. Bisogna cambiare il paradigma».

Inizio della pandemia? C'è stata una minimizzazione

«Da una ricostruzione granulare degli eventi e dall'analisi di cartelle cliniche e testimonianze, è emerso che, quando è stato individuato il primo paziente ad Alzano, l'epidemia si era già diffusa in maniera sorprendente, molto più di quanto ci si aspettava. Ciò sottolinea quanto danno è stato fatto in quelle 2- 3 settimane in cui tutti si sono adoperati per minimizzare. Questo è un mio personale giudizio politico su come è stata gestita l'epidemia nelle prime settimane, anche a livello internazionale». Così ad Agorà, su Rai Tre, Andrea Crisanti, che ha consegnato alla procura di Bergamo una copiosa documentazione in merito all'indagine in corso. Quanto alla polemica sulla zona rossa, «non entro nel merito spetterà alla procura stabilire se vi sia un nesso eziologico. Io ho ricostruito passo passo gli eventi, messo in evidenza le criticità per quanto riguarda l'attivazione della zona rossa, il ché non significa vi siano responsabilità penali o amministrative».

© RIPRODUZIONE RISERVATA