Mare e paesaggio straordinari ma non solo. I fondali ospitano un mondo colorato e ricco di biodiversità con 260 specie censite. I risultati del monitoraggio realizzato dal Parco Marino di Punta Campanella presentati alla sesta European Conference on scientific diving. Luogo magico e selvaggio, la Baia di Ieranto offre un mare e un paesaggio straordinario, tra bellezza, storia e natura. Ma non solo. I fondali celano un mondo ricco di vita e di colori. Meraviglie nascoste alla superficie ma fondamentali per l'equilibrio dell'ecosistema della Baia, zona B dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella.
È proprio il Parco Marino a effettuare, da anni, il monitoraggio di Ieranto, sia in superficie, impedendo l'accesso alle imbarcazioni a motore, sia subacqueo, attraverso la raccolta di dati sulle specie presenti, sia quelle endemiche che quelle invasive.
I due gruppi tassonomici più rappresentativi sono pesci e alghe, con più di 50 specie ognuno. I molluschi sono presenti con circa 40 specie, tra cui alcune specie di Opistobranchi (piccole lumache marine che hanno una conchiglia ridotta o mancante), tutte con dimensioni tra 1 e 3 cm. Tra questi l’Elysia timida e l’Elysia viridis, la Thuridilla hopei, la Tylodina perversa, Cratena peregrina e Felimare tricolor.
Anche spugne e madrepore sono ben presenti, soprattutto in anfratti e grotte, che caratterizzano la baia anche a pochi metri di profondità. Nella check list ci sono anche circa 30 specie da attenzionare. 12 sono endemiche, come l’anemone a disco e la spugna Agelass. 16 sono protette, come la Petrosia, la madrepora Cladocora caespitosa o il Gattopardo, piccolo squalo che spesso frequenta le praterie di Posidonia che ricoprono ampi tratti di fondale nella baia. Sei specie sono, invece, invasive: tra cui let due caulerpa, cylindracea e Taxifolia, l'ostrica concava Magallana gigas e il granchio corridore atlantico Percnon gibbesi.
Il meticoloso lavoro di osservazione è stato coordinato da Domenico Sgambati, oceanografo dell'Amp Punta Campanella, con il prezioso contributo della biologa marina Erica Moura, ex volontaria del Projecr Mare e del professore Grech dell'International Marine Center che ha sede Sardegna. «Abbiamo adottato un modello circolare nella Baia: monitorare, conservare, comunicare. Ieranto è un gioiello per l'Area Marina Protetta, per Massa Lubrense ma anche per l'intera costiera e la regione - osserva Lucio Cacace, presidente dell'Amp Punta Campanella- Un luogo dove sperimentare la conservazione dell'ambiente naturale con la fruizione da parte dell'uomo. Monitoraggio delle barche, stop all’ancoraggio e alla pesca illegale, pulizia continuativa di mare e spiagge, informazioni per turisti e imbarcazioni, e promozione del turismo ecocompatibile, ovvero hiking, kayaking, snorkeling. Attività realizzate con la preziosa collaborazione del Fai».
Ieranto è un gioiello prezioso, fuori e dentro il mare. La spettacolare conformazione della Baia, il sentiero con la vista mozzafiato, i ruderi di archeologia industriale, la spiaggetta con vista sui faraglioni. Un mare limpido e favoloso. Una ricca vita sottomarina. Un gioiello da indossare con parsimonia e da conservare gelosamente