Non si fermano le operazioni di rimozione di altarini e murales a Napoli, anche questa mattina doppio intervento alla Sanità e a San Giovanni a Teduccio dove non sono mancati attimi di tensione. Alla Sanità, in vico Supportico della Vita è stato rimosso l'altarino dedicato a Pietro e Ciro Esposito, due capiclan - padre e figlio - entrambi ammazzati (nel gennaio e nel novembre del 2015) nella faida di camorra scoppiata all'epoca con il clan della Paranza dei bambini di Emanuele Sibillo. Pietro (detto Pierino) Esposito fu crivellato di colpi al torace e alla testa al rione Sanità. Era ritenuto un personaggio di spicco dell'omonimo clan che insieme ai Sequino si opponeva al cartello Brunetti-Sibillo-Giuliano di Forcella. Agli inizi del 2015 era toccata la stessa fine a suo figlio, Ciro Esposito, 22 anni. Il capoclan viaggiava in sella a uno scooter T-Max quando i sicari, anche loro in scooter, sono entrati in azione sparandogli una raffica di proiettili alla schiena, Esposito ha perso l'equilibrio ed e' caduto a terra. I killer lo hanno poi raggiunto e finito con un colpo alla testa. Come ormai consuetudine per entrambi era sorto un altarino nel quartiere Stella che ieri è stato rimosso dagli operai della Napoli Servizi del Comune, con l'ausilio delle forze dell'ordine.
Uguale spiegamento di forze a San Giovanni a Teduccio dove stamattina è stato cancellato l'altarino di Raffaele Tammaro, morto nel 2014 per malattia, ma ritenuto organico al clan Rinaldi per i quali si occupava dello smercio di sigarette di contrabbando.
Oggi è invece attesa la decisione del Tar sulla vicenda del murale sorto ai Quartieri Spagnoli per Ugo Russo che tanto ha suscitato clamore negli ultimi mesi. In caso di sentenza avversa al ricorso anche l'enorme gigantografia del 15enne baby-rapinatore potrebbe fare la stessa fine di tutti gli altri così come è stato deciso ormai due mesi fa da un apposito tavolo in prefettura alla presenza di tutte le autorità riunite dal prefetto Marco Valentini.