I funerali proibiti del sindaco, l'ira di De Luca: Saviano diventa zona rossa

I funerali proibiti del sindaco, l'ira di De Luca: Saviano diventa zona rossa
di Carmen Fusco
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Domenica 19 Aprile 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 18:14

Doveva essere il momento del dolore, dell'addio silenzioso a un sindaco amato dalla sua gente. Si è trasformato in un caso giudiziario dagli sviluppi imprevedibili. Duecento persone sono scese in strada per dare l'ultimo saluto a Carmine Sommese, il chirurgo e sindaco di Saviano che a 66 anni è stato sconfitto dal coronavirus. In pochi minuti sono state violate tutte le norme di contenimento sociale emesse in queste settimane per arginare la diffusione della pandemia. Assembramenti, palloncini tricolore, transenne e perfino un trombettista hanno fatto saltare ogni regola in un momento in cui ogni piccola infrazione viene sanzionata e soprattutto a nessuno è concesso di celebrare funerali.

La Procura di Nola ha aperto un'inchiesta e il prefetto di Napoli Marco Valentini ha condannato duramente l'episodio. E oggi è arrivata un'ordinanza da parte del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nella quale Saviano diventa zona rossa. 

«Preso atto che i media hanno documentato lo svolgimento, nel comune di Saviano di una cerimonia funebre con una massiccia partecipazione popolare, nella misura di alcune centinaia di persone, senza rispetto del necessario distanziamento sociale, si ritiene utile l’adozione di adeguate misure precauzionali volte a contenere ogni possibilità di diffusione del contagio, analoghe a quelle già adottate in alcuni territori comunali campani, per evitare precauzionalmente l’accesso e l’uscita dal relativo comune, nelle more della identificazione dei numerosi partecipanti all’evento e all’attivazione di misure di prevenzione individuali. Quanto sopra, al fine di prevenire rischi di diffusione del contagio da Covid-19, potenzialmente elevati in considerazione del numero dei partecipanti all’evento e delle modalità documentate di svolgimento dell’evento medesimo, che in un’area densamente popolata possono determinare un elevato e grave pericolo, vanificando i risultati sin qui conseguiti in termini di progressiva riduzione dei contagi»​ si legge nell'ordinanza regionale. «Nella fattispecie, è chiaramente intuibile, ed anche visibile osservando i video pubblicati sul web, che l’evento funebre organizzato nella città di Saviano in onore della salma ha esposto seriamente a rischio sanitario l’intero paese. Non sono state osservate le elementari norme di sicurezza imposte; non sono state rispettate le distanze sanitarie tra gli intervenuti al corteo funebre (si parla di circa 200 cittadini presenti in spazi ristretti con inevitabile vicinanza). La violazione delle misure di contenimento da Virus Covid-19 potrebbe favorire la diffusione di agenti patogeni in quanto non vi è alcuna certezza sullo stato di salute delle persone che hanno preso parte al corteo funebre. Il potenziale rischio di diffusione del virus è in questo caso elevato e potrebbe mettere in serio pericolo anche la salute dei cittadini dei paesi limitrofi. Orbene, dal punto di vista igienico sanitario, al fine del contenimento dell’ulteriore diffusione della malattia da Covid-19 , sarebbe opportuno limitare i contatti sociali tra i cittadini residenti in Saviano e la popolazione viciniora».

Motivo per il quale è vigente il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti; il divieto di accesso nel territorio comunale; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. E’ fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza.

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Tutto è successo ieri quando poco prima delle 12 il carro funebre con la salma di Carmine Sommese ha varcato corso Italia a Saviano tra una folla di persone assiepate sui marciapiedi. Cittadini che hanno messo a rischio la salute propria e quella degli altri pur di salutare un uomo amato anche oltre i confini della città di cui è stato sindaco. Il carro ha sostato a pochi metri dal municipio e un trombettista ha intonato «Il Silenzio». Il vice sindaco Carmine Addeo si è tolto la fascia tricolore e l'ha consegnata alla moglie di Sommese, Marina Gambardella, che pure in un post pubblicato l'altra sera su Facebook aveva chiesto di evitare assembramenti. Tutt'intorno una folla commossa ha abbassato ogni difesa infrangendo ogni regola. Un vero e proprio corteo funebre si è snodato in un momento di grande pericolo sanitario.

Le sequenze choc sono subito rimbalzare sui social suscitando un vespaio di polemiche tra i cittadini, che in un attimo hanno visto andare in fumo ogni precauzione e ogni sacrificio compiuto finora per frenare l'avanzata di un virus che ha mietuto decine di migliaia di vittime. Come Sommese, morto dopo un mese di calvario in un letto del reparto di rianimazione dell'ospedale Moscati di Avellino e al quale i medici dell'ospedale di Nola, dove era chirurgo, ieri hanno riservato un composto omaggio.
 


Mentre i video del corteo continuano a girare, sono molti gli interrogativi al vaglio delle autorità giudiziarie. Il comandante provinciale dei carabinieri Canio Giuseppe La Gala fa sapere che «sotto la direzione della Procura di Nola si procederà all'identificazione dei presenti e alla sanzione amministrativa per le violazioni delle norme anti-contagio». Stando a una ricostruzione dei fatti, per prevenire pericolosi assembramenti erano state presidiate tutte le strade di accesso al cimitero di Saviano. Quando l'autista del carro funebre ha chiesto ai carabinieri di essere scortato, il comandante della stazione di Saviano, dopo essersi sganciato dal corteo per evitare di rimanere imbottigliato, ha chiesto alle altre auto di convergere a corso Italia per far disperdere la folla. Ma il carro è partito prima dell'arrivo delle altre auto dei carabinieri e, dopo il passaggio, la folla si è dispersa autonomamente.

Dura la reazione del prefetto di Napoli Marco Valentini: «È molto grave l'accaduto, con particolare riguardo alla presenza del vice sindaco con la fascia tricolore, mentre in un frangente così eccezionale, migliaia di cittadini italiani non hanno potuto celebrare i funerali dei propri cari per non generare, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, una situazione di pericolo per la salute pubblica».
Il prefetto si è riservato «di valutare quanto accaduto alla luce delle normative vigenti mentre il locale comando dei carabinieri sta procedendo agli adempimenti di propria competenza». 

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