L'amministrazione Trump chiede alle grandi aziende europee di rispettare l'ordine esecutivo che vieta i programmi relativi alla diversità, l'equità e l'inclusione. L'ambasciata americana a Parigi e quelle in altri paesi europei hanno inviato una lettera ad alcune delle grandi imprese del Vecchio Continente spiegando che l'ordine esecutivo firmato da Donald Trump si applica anche alle aziende che sono fuori dagli Stati Uniti se forniscono prodotti e servizi al governo americano. Lo riporta il Financial Times che ha preso visione della missiva, nella quale è contenuto anche un questionario per attestare la conformità all'ordine del presidente. La lettera sembra segnalare - mette in evidenza il quotidiano - come l'amministrazione Trump sia intenzionata ad ampliare la sua campagna contro la diversità anche alle aziende non americane.
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Le lettera
Secondo l'Ft la mossa segnala la spinta del presidente americano ad ampliare la propria campagna ideologica all'estero.
Il modulo
Nel modulo l'azienda si impegna a garantire di «non attuare alcun programma che promuova diversità, equità e inclusione» (Dei). Alle aziende vengono dati cinque giorni per conformarsi: «Se non accettate di firmare questo documento, vi saremmo grati se poteste fornirci motivazioni dettagliate, che inoltreremo al nostro ufficio legale». In Francia non esiste una vera politica di discriminazione positiva ricorda l'Ft perché ci sono limitazioni legali alla raccolta di dati razziali ed etnici. Ai datori di lavoro non è consentito considerare le origini delle persone nelle decisioni di assunzione o promozione. Il quotidiano riporta anche la preoccupazione espressa dal ministero delle Finance francese: «Questa pratica riflette i valori del nuovo governo degli Stati Uniti. Non sono gli stessi dei nostri», ha affermato una persona vicina al ministro dell'economia francese Eric Lombard. «Il ministero lo ricorderà ai suoi omologhi nel governo degli Stati Uniti». «Le interferenze americane nelle politiche di inclusione delle imprese francesi, come la minaccia di dazi doganali ingiustificati, sono inaccettabili», ha affermato il ministero in un comunicato stampa inviato all'AFP.