Casa delle Donne di Amatrice: «La rinascita dal terremoto grazie ad una rete femminile»

Casa delle Donne di Amatrice, pronto un brand Pirozzi: la rinascita grazie alle donazioni di privati
di Rosalba Emiliozzi
3 Minuti di Lettura
Domenica 1 Dicembre 2019, 08:51

La solidarietà femminile verso le donne terremotate di Amatrice e dintorni ha permesso di arrivare all'inaugurazione della Casa della Donne. Un luogo simbolico di rinascita, una risposta tutta al femminile alla devastazione del terremoto che tre anni fa ha raso al suolo la cittadina laziale. Amatrice fu piegata, ferita nel cuore più profondo. Per tre anni le donne di Amatrice e delle 69 frazioni limitrofe hanno lavorato per creare un luogo da dove poter ripartire.

Lo hanno potuto fare grazie anche alla pioggia di solidarietà di tante altre donne da ogni parte d'Italia,  che ha permesso la costruzione di questo edificio arioso, dalle grandi ambizioni, aperto ai sogni. «So che avete avuto tanti contatti - ha detto ieri Giovanna Pugliese, neo assessore alla pari opportunità della Regione Lazio - Si pensa di fare un vero e proprio brand della Casa delle Donne di Amatrice, la Regione Lazio sarà sempre a fianco delle donne». 
 


Intanto si parte con laboratori di tessitura e ceramica, per creare professionalità e lavoro nelle zone del sisma. L'architetto di Roma, Sonia Mascioli, l'anima della Casa delle Donne, racconta come è nata l'idea e di quando col paese in macerie «entrammo nell'ufficio provvisorio dell'allora sindaco Pirozzi con tante carte, ci avrà preso per quattro matte che non si rendevano conto dell'emergenza e della gravità, poi però col tempo ha capito cosa c'era dietro la nostra richiesta e ci ha sostenuto». Tra il pubblico c'è l'ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, oggi consigliere regionale, Sonia Mascioli lo inviata a parlare.

«Quando le vidi arrivare nel mio ufficio pensai: “queste sono matte”, allora c'erano morte, dolore, dovevano pensare a dare alloggio alle persone, ma poi abbiano capito l'importanza di avere centri di aggregazione per fare stare insieme le persone», dice Pirozzi tra gli applausi. E il progetto prese forma.

Pirozzi, uomo-simbolo del sisma del centro Italia del 2016, prende l'occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «La rinascita finora è andata avanti grazie alle donazione dei privati. Io un po' sono amareggiato, nell'ultimo decreto per il terremoto non sono state accolte le istanze del Consiglio regionale approvate all'unanimità, dicevano che i Comuni che hanno avuto la distruzione devono essere trattati in maniera diversa. Oggi mi sento un fantasma, anche se dietro abbiamo la solidarietà, il cuore, degli italiani, questo non basta, una classe politica seria non può curare un malato di polmonite con l'aspirina».

Dopo lo sfogo la cerimonia è continuata con tante donne che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla terremotate di Amatrice con le parole e con aiuti concreti. Una festa della rinascita o solo un nuovo modo di stare insieme.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA