Si torna a parlare di Scientology, movimento con sede negli Usa e che diffonde le pratiche ideate da L.Ron Hubbard. Dalle indagini sull'omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in provincia di Bergamo, la ragazza sembrerebbe avere dei legami con questa organizzazione. Ma cosa è Scientology?
Scientology cosa è?
Scientology è un'organizzazione che ha sede principale negli Stati Uniti e che raccoglie e diffonde dal 1954 l'insieme delle credenze e pratiche ideate da L. Ron Hubbard basate sul suo libro Dianetics. Definita da alcuni come "associazione religiosa" o filosofia religiosa" da altri come una "setta" Scientology è riconosciuta come religione solo in alcuni stati (come gli Stati Uniti e l'Australia e l'Inghilterra).
Non esiste una definizione precisa del movimento se non nelle parole del suo fondatore, che la definisce "uno studio dello spirito". Il termine deriva dal latino scio ("sapere") e dal greco logos ("studio di").
Dopo la morte di Hubbard nel 1986 il movimento è guidato da David Miscavige, presidente del consiglio d'amministrazione del Religious Technology Center.
Movimento seguito da 8 milioni di praticanti
Nel 2005 l'organizzazione contava otto milioni di praticanti secondo Scientology stessa. Fonti esterne contano invece tra 40mila e 50mila praticanti in tutto il mondo. In Italia si contano 12 chiese, 30 missioni e, secondo quanto riporta Scientology, vi sono più di 300 000 associati. Per il Cesnur gli scientologists italiani nel 2007 erano tra i diecimila e i cinquantamila.
Sharon Verzeni era iscritta a Scientology?
L'ipotesi di un collegamento tra Sharon Verzeni e Scientology è stata diffusa da Bergamo news: «Pare che la sera la ragazza uscisse con alcune amiche per prendere parte alle riunioni che si tenevano in un Paese vicino a Terno».
Il padre della giovane, Bruno Verzeni, in un'intervista a Repubblcia ha invece ha confermato che la ragazza era cristiana e stava affrontando anche un corso pre-matrimoniale cattolico: «Lei lavorava lì al bar e i proprietari sono di Scientology. Le avevano proposto di fare un corso, inizialmente sull’essere positivi al lavoro. Poi, ultimamente, la sua amica del bar le aveva proposto un corso di rilassamento. Nulla che mi sia suonato mai strano, anzi le ho detto: se vuoi fallo, se può essere utile e ti rilassa».
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