Cinema, arriva Deadpool. Reynolds: «Supereroe idiota disfunzionale, ma uomo della gente»

Cinema, arriva Deadpool. Reynolds: «Supereroe idiota disfunzionale, ma uomo della gente»
di Laura Larcan
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Domenica 6 Maggio 2018, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 20:33
Deadpool arriva al cinema. Ma prima passa per Roma. E' sbarcato in forze nella capitale, il nuovo capitolo del blockbuster dedicato al supereroe più irriverente, politicamente scorretto, caustico e fuori dall'ordinario (secondo gli standard degli eroi "buoni" dell'Universo Marvel). Ad accompagnare l'attesissima pellicola (in uscita il 15 maggio con la 20th Century Fox, e diretta da David Leitch), il suo interprete Ryan Reynolds, che veste i panni rossi e neri di Deadpool, insieme al suo antagonista Cable, interpretato da Josh Brolin (reduce dal cattivissimo Thanos degli Avengers 2, Infinity War).

I due divi americani si sono fatti notare persino al Colosseo, per una sorta di flashmob di fan, tutti in abiti da Deadpool. E se si chiede a Reynolds di descrivere il suo supereroe, la star risponde: «E' un uomo comune, del popolo, dice e fa quello che molti pensano. Oltrepassa i limiti, è un pò buono, un pò cattivo, la sua morale è flessibile. Non è il solito supereroe virtuoso, è un idiota disfunzionale che cerca ogni giorno di migliorare un pò. Un aspetto in cui ci si identifica». 

L'attore è anche cosceneggiatore del sequel in cui dovrà affrontare Cable, guerriero che viaggia nel tempo, per difendere il giovanissimo mutante Firefist (Julian Dennison). Compito che assolve assemblando un proprio mucchio selvaggio di mutanti (ma non solo), denominato X Force che comprende fra gli altri, Domino (Zazie Beetz), capace di creare inaspettati campi di fortuna e Bedlam (Terry Crews) manipolatore di campi energetici.


«Il protagonista è come un bambino irrazionale che filtra il suo dolore attraverso l'umorismo -racconta Reynolds che sabato sera è stato ospite della trasmissione "Ballando con le stelle" insieme al collega Brolin -  Come si dice da noi, tira la corda ma non spezzarla. Poi conto su Josh per tenermi in riga». Anche se stavolta Deadpool deve confrontarsi con un ruolo da padre: «I figli ti rendono migliore - spiega l'attore, che ha avuto dalla moglie Blake Lively due bambine - Devi lasciare da parte le tue cazzate e concentrarti su di loro. E Deadpool lo capisce. E' un pò un'ottica Pixar che raccontiamo in modo più spigoloso. E' molto importante per il personaggio anche l'amore, come lo è per me».

Ci sarà anche un Deapool 3? «Ancora non lo so - dice Reynolds - ma se decidessimo di farlo, vorrei fosse ancora più libero e diverso, un film stile Sundance. Per ora stiamo lavorando a "X Force", dove è centrale il gruppo, nel quale Deadpool è il ragazzino e gli altri sono gli adulti». 

Ora che la 20th Century Fox in fase di acquisizione dalla Disney pensa che avrà la stessa libertà creativa? «Non ne ho idea - commenta Reynolds - Non ci dicono ancora nulla, legalmente non possono finché l'acquisizione non è completata (nel 2019, ndr). Sappiamo solo che Bob Iger (ceo della Disney) ama Deadpool. Immagino la Disney non abbia acquistato la Fox per distruggerla ma che voglia valorizzarne gli asset». 
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