Un tifoso in redazione, Stefano Celani: «Ciofani il più forte, Oyono può fare strada»

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Un tifoso in redazione, Stefano Celani: «Ciofani il più forte, Oyono può fare strada»
di Alessandro Biagi
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 07:42

Stefano Celani è il tifoso ospite della rubrica settimanale.

Da quanto segue il Frosinone? «Fin da piccolo. Una passione trasmessa da mio padre e da mio zio, Domenico Corsi, bandiera del calcio ciociaro». Cosa pensa di questa squadra? «Sono tanto soddisfatto. Del resto veniamo da una partita che è stata una delle più belle mai fatte e ci ha reso tutti molto gioiosi».

Qual è la partita del Frosinone che ricorda con maggiore emozione in assoluto? «Sono tantissime.

Molte sono legate al vecchio Matusa. A me piace ricordare quella dell’esordio di un caro amico, Antonio Colagiovanni, con il quale giocavo insieme da bambino sul campo del Sacro Cuore. Ricordo che in quella occasione fondammo il Club Colagiovanni». La squadra del Frosinone che ricorda con maggiore affetto? «Sicuramente quelle degli anni Ottanta, quando con gli amici del liceo cominciammo a seguire la squadra, anche in trasferta. La squadra di Marco Cari, Virgilio, Atzori, Pasquale Viscido. Tanti giocatori che sono rimasti legati alla nostra città». Il Frosinone più forte di sempre? «I dati dovrebbero dire quello attuale, ma io resto molto legato alla squadra che dalla Serie C arrivò in Serie A (allenata da Roberto Stellone), squadra che forse, con meno sfortuna arbitrale, si sarebbe anche salvata».

L’idolo canarino del passato? «Sicuramente Gabriellini, giocatore fantastico, ma anche Palanca. Con Gabriellini c’era anche Ferrari, in un Frosinone che giocava veramente bene. Ma il giocatore più forte che abbiamo mai avuto per me rimane Daniel Ciofani». Il giocatore attuale che le piace di più? «Oyono. E’ un ragazzo educatissimo. Fa tutti e due i ruoli con grande tranquillità. Un giocatore che se gestito bene avrà una grande carriera calcistica». Lei segue il Frosinone anche in trasferta. Quante ne ha fatte e quale quella che ricorda di più? «Oramai siamo nell’ordine delle 360 trasferte. Ricordo quelle della Serie A, la partita vinta a Firenze, fu una bella soddisfazione, e anche il 3-3 di Milano». Il Frosinone può attestarsi in Serie A? «Questo bisogna vederlo. Siamo una piccola realtà, non è in una provincia ricca come altre società. Sicuramente è strutturato molto bene». 

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