Taglio dell'Irpef, il nodo risorse
Partiamo dal nuovo possibile intervento sull'Irpef, che ha effetti su stipendi e pensioni. Per abbassare la seconda aliquota Irpef, quella attualmente fissata al 35% per i redditi da 28 a 50 mila euro, e portarla al 33%, servono 2,5 miliardi di euro. Se poi, come suggeriscono i Commercialisti, si volesse anche far salire lo scaglione dagli attuali 50 mila a 60 mila euro di reddito, il costo complessivo dell’operazione salirebbe a circa 5 miliardi.
Da dove possono arrivare queste risorse? Innanzitutto dalla stessa riforma fiscale del governo. L’impianto prevede che ogni euro ricavato dall’attuazione della delega, confluisca in un fondo ad hoc da utilizzare per il taglio delle tasse. Quanti soldi ci sono in questo contenitore? Al netto di quelli già usati per la riduzione da quattro a tre delle aliquote fiscali, ci dovrebbero essere all’incirca altri quattro miliardi. Insomma, le risorse per tagliare per un anno, un anno e mezzo la seconda aliquota, ci sarebbero pure. Ma c’è da fare i conti con le altre esigenze dei conti pubblici. A partire dall’impegno più rilevante, quello della Difesa.
L’impatto sui conti pubblici dovrebbe essere di circa 4-4,5 miliardi l’anno. È pure vero che la spesa sta marciando ad un passo più lento di quello concordato con Bruxelles. Per ora, nei conti pubblici, ci sarebbe uno spazio di 0,2 punti di Pil, vale a dire, appunto, quattro miliardi. Bisognerà però capire se la spesa proseguirà su questo trend.
Rottamazione quater, oggi 9 giugno si paga. Nuove agevolazioni allo studio