Il differenziale fiscale dovrà essere ridotto progressivamente secondo un piano preciso: entro il 2023 è previsto il recupero di almeno 4 miliardi, con una riduzione del tax gap del 5% rispetto al 2019, mentre nel 2024 si dovrà arrivare a 12,6 miliardi, con una riduzione del 15% del tax gap.
Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono essenzialmente due: la compliance, ovvero l'adempimento spontaneo dei contribuenti, e la spinta alla digitalizzazione.
Per quanto riguarda la compliance è previsto che, entro il 2022, vi sia un aumento del 20% del numero di lettere inviate ai contribuenti e del 15% il gettito rispetto al 2019, che equivale a 2,6 milioni di lettere inviate in più e 2,5 miliardi di gettito recuperato. E' previsto anche un miglioramento qualitativo, che punta ad un calo del 5% il numero dei falsi positivi. Obiettivo ultimo è arrivare, al 2024, ad un aumento del 40% delle lettere (3 milioni in più) e del 30% di gettito (2,8 miliardi).
Il secondo strumento è la digitalizzazione, attraverso la pseudoanonimizzazione dei dati e l'utilizzo dei big data. L'obiettivo è quello di costruire modelli di rischio evasione attraverso dati preventivamente anonimizzati per arrivare all'elaborazione di appositi indici di rischio evasione che guideranno i controlli.
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