Un dato che, come detto, risente della crisi economica internazionale e dei lockdown scattati ad agosto in più località cinesi, in particolare i grandi centri degli affari come Shenzhen e Chengdu. A deprimere la produzione manifatturiera ha concorso anche la siccità che ha bloccato per un certo periodo le fabbriche.
Le esportazioni cinesi sono cresciute ad un passo ridotto del 7,1%, una crescita che risulta più che dimezzata rispetto al +18% riportato il mese precedente ed al di sotto del +12,8% atteso. Ache le importazioni hanno frenato, registrando un modesto incremento dello 0,3% rispetto al 2,3% di luglio ed all'1,1% delle aspettative.
Questi dati gettano certamente un'ombra sulla crescita dell'economia cinese nel terzo trimestre, dopo un secondo trimestre già difficile a causa dello scoppio della crisi economica internazionale. Lo yuan sta risen tendo di questa debolezza ed è scivolato ancora nei confronti del biglietto verde, che scambia a 6,9687 yuan (+0,21%).
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