Manovra, la rivolta delle forze dell'ordine:
pugnalati dal governo, morta la sicurezza

La protesta dei sindacati di polizia a Montecitorio
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Mercoledì 21 Luglio 2010, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 23:37
ROMA (21 luglio) - I tempi alla politica sono imposti dalla realt, i numeri vengono ormai prima della politica ha detto oggi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando alla commissione Bilancio della Camera, e riferendosi all'anticipo dei tempi della manovra correttiva da luglio, come era avvenuto negli ultimi anni, a fine maggio. Tremonti ha anche assicurato che nel 2010 non ci sarà nessun altra manovra.



Continua, intanto, la protesta dei sindacati delle Forze dell'ordine per i tagli prevsiti nella manovra: stamattina sit-in davanti a Montecitorio. Solidarietà da parte di Pd, Udc e Idv.



Montecitorio, sit-in delle Forze dell'ordine. Sit-in davanti a Montecitorio, da questa mattina, delle rappresentanze sindacali delle Forze dell'ordine per protestare contro la manovra. «Oggi il Paese è in lutto, perché è morta la sicurezza»: con epitaffi e nastri neri al braccio gli oltre mille manifestanti - in rappresentanza di 450mila uomini del comparto Sicurezza e Difesa - hanno chiesto aiuto ai parlamentari, affinché intervengano sulla manovra «del governo Berlusconi che, con una pugnalata, ha trafitto la funzionalità di tutte le forze di Polizia».

Presenti molte compagini politiche quali il Pd, Idv e Udc, con Paladino e Casini in prima linea, Enrico Letta, Savino Pezzotta, Fiano, Cesa e Vendola. «Anziché tagliare - si legge nel messaggio del sindacato di Polizia Siulp - le decine di miglia di auto blu e grigie come hanno fatto altri Stati dell'Unione europea, al costo di 21 miliardi di euro, equivalente dell'intero costo dell'iniqua manovra finanziaria, pagate da ogni cittadino italiano in quote di 400 euro l'anno sulla tassazione "ordinaria", la manovra, diversamente, taglia i fondi per garantire il diritto alla sicurezza e alla legalità. Non vogliamo nessun bavaglio da nessuno, la gente deve sapere che è in pericolo la loro sicurezza privata e quella dello Stato».



Sindacati: molta attenzione da parte di Fini. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha ricevuto una delegazione dei sindacati della polizia Siulp, Sap, Siap, Anfp, della polizia penitenziaria Sappe, e del Corpo forestale, Sapaf. «C'è stata molta attenzione da parte del presidente Fini - ha detto Felice Romano, segretario del Siulp - rispetto verso questo comparto dichiarato essenziale per la vita del Paese». Il segretario del Siap, Giuseppe Tiani, ha avvertito: «Se non si farà niente per il comparto sicurezza non vorremmo ritrovarci a lanciare un'iniziativa estrema come hanno fatto i poliziotti francesi, costretti a incrociare le braccia».



Casini: Tremonti trovi i soldi per i poliziotti, basta con le marchette della Lega. «Non si può votare una manovra che trova i soldi per i truffatori delle quote latte e non dà risposte a chi, dal mattino alla sera, garantisce la sicurezza di milioni di italiani - ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini - L'Udc è al fianco delle forze di polizia dall'inizio di questa battaglia. C'è una sorta di viltà sul destino di migliaia di poliziotti. Chiedo a Tremonti perché non trova i soldi per i poliziotti e invece li trova per i truffatori delle quote latte. Perché in questa Finanziaria c'è spazio per le marchette che qualcuno impone, come la Lega, e non c'è spazio per i poliziotti e le forze dell'ordine?».



Idv: governo cieco e sordo, premia i furbetti. «Con questa manovra - dice il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro - il governo non solo toglie risorse fondamentali alle fasce più deboli, ma si abbatte con la scure anche sul comparto sicurezza. L'Idv è solidale con l'indignazione di quanti, ogni giorno, lavorano per la sicurezza del nostro Paese. L'esecutivo è cieco e sordo alle richieste dei lavoratori, degli enti locali, dei sindacati e premia, come al solito, evasori e furbetti del quartierino».



«Di fatto, questa è la prima finanziaria europea - sostiene Tremonti - I numeri italiani sono nella norma e nella media europea, tanto i numeri dell'economia reale tanto quelli della finanza pubblica. Si tratta del primo provvedimento di budget europeo, perché l'anno prossimo sarà così. Se si sviluppano i lavori di revisione del patto di stabilità, la procedura di approvazione dei bilanci sarà fatta in Europa tutti insieme: è la formula della sessione di bilancio. È l'impegno di tutti a discutere tra tutti prima di presentare finanziarie. La base di questa manovra, quindi è un impegno di tutti al coordinamento e al controllo reciproco».



«Non c'è nessun blocco del turn-over nella sanità - ha detto Tremonti - E' stato fatto uno sciopero contro il blocco del turn-over nella sanità. A noi non risulta che ci sia. Non c'è».



Fazio: no blocco turn over già scritto. «Il fatto che non sia previsto il blocco del turnover del personale della sanità è già scritto nella manovra, come ho già detto più volte - ha puntualizzato il ministro della Salute, Fazio - Basta leggere il testo».



Tremonti: «Suicida fare aggiustamento dal lato delle entrate». «Ho sentito dire: l'aggiustamento avrebbe potuto farlo dal lato delle entrate - ha detto Tremonti - Sarebbe stato suicida farlo dal lato delle entrate perché se aumenti le tasse per finanziare livelli di spesa insostenibili fai la cosa opposta rispetto alla cosa che viene considerata giusta. La logica della manovra è ridurre la spesa pubblica cercando di distribuirla sul campo più ampio possibile».



«Manovre degli ultimi anni hanno pesato più sullo Stato che sulle Regioni». «Le Regioni hanno preso la manovra e hanno detto: questa manovra su di noi pesa in modo sproporzionato. E' mancata la considerazione del fatto che questa manovra è parte di un sentiero di modifica del profilo di spesa pubblica e negli anni passati l'incidenza degli interventi sulla spesa centrale era stata molto maggiore. Di conseguenza, non si può isolare questa manovra dal resto. Se si valutano le manovre «nell'arco del tempo hai ben chiara l'evidenza che l'incidenza delle correzioni è stata molto forte dal lato dei governi centrali e meno forte dal lato dei governi locali».



«La manovra per la prima volta tocca un po' anche alcuni papaveri - dice Tremonti - Se chiedi sacrifici agli impiegati, puoi chiederli anche in alto. Ho avuto l'impressione che le proteste sui tagli, in alcuni casi, non fossero per l'entità, che è di 100-200 euro, ma per lesa intoccabilità».



«Sulle pensioni abbiamo fatto la più grande riforma europea». «Sulle pensioni c'erano due testi e il Parlamento ha votato un testo - ha detto il ministro - Refuso? Non si è capito fuori che con quell'emendamento il Parlamento ha fatto la più grande, forte, seria, apprezzata riforma delle pensioni mai fatta in Europa in questi anni. Invece di guardare il fondamentale la polemica si è fermata sul particolare dei due testi, di cui poi uno è stato votato e l'altro accantonato».



«Nell'insieme mi pare che il Paese abbia accettato questo intervento con un altissimo grado di responsabilità
- ha detto il ministro dell'Economia - Ho visto un altissimo senso di responsabilità dal basso, dalle categorie interessate, come i lavoratori pubblici, e un minore senso di responsabilità dall'alto, da altri settori, come se ci fosse un attentato di lesa maestà». ».



«Nel 2010 non ci sarà un'altra manovra - ha detto Tremonti rivolgendosi ad un deputato dell'opposizione che aveva chiesto della necessità di una manovra correttiva sui conti di quest'anno - Mi dispiace deluderla, ma non ci sarà nel corso del 2010, perché sul 2010 noi siamo in linea con tutte le previsioni e con gli impegni, con la continua osservazione che viene fatta sui conti della Repubblica italiana».



Bersani: anche l'anno scorso Tremonti disse che non ci sarebbero state correzioni. «Già l'anno scorso Tremonti assicurò che non ci sarebbero state correzioni e ora siamo alla modica cifra di 24 miliardi - dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - Gli suggerirei più cautela nel fare previsioni». Poi, riferendosi alla frase di Tremonti secondo cui la manovra tocca anche i "papaveri": «Non so a quali papaveri alluda Tremonti. Quelli che conosco io sono i grandi ricchi in termini di capitale, patrimonio e reddito. E questi papaveri non pagano un euro in questa manovra. Se i papaveri non pagano un euro, tutti gli italiani normali, per dire solo una cosa di questa manovra, si vedono allungare di un anno l'età pensionabile e un anno in meno di contributi con un semplice comma della manovra».



Baretta: nella manovra non c'è equità.
«Non crediamo a Tremonti, nei prossimi mesi è probabile un nuovo pesante intervento - dice il capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, Pierpaolo Baretta - L'annuncio anticipato del voto di fiducia impedirà alla Camera di fare una seria discussione di merito. Inoltre manca qualsiasi profilo di equità: si chiedono sacrifici solo ai lavoratori pubblici e agli enti locali. Su equità ed efficacia della manovra le risposte di Tremonti sono state del tutto insoddisfacenti».



Pd: Tremonti prende in giro gli italiani. «Il ministro Tremonti prende in giro il Parlamento e, ciò che è peggio, gli italiani - dice Marina Sereni del Pd, membro della commissione Bilancio della Camera - I tagli non basteranno e alla ripresa ci verranno a dire che servono altre manovre correttive. I sacrifici sono distribuiti solo sulle spalle di alcuni e i più ricchi non contribuiscono per nulla».
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