Pensioni dei diplomatici, con il retributivo più alte del 29%

Pensioni dei diplomatici, con il retributivo più alte del 29%
di Michele Di Branco
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Sabato 19 Settembre 2015, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 10:06
Far carriera in diplomazia conviene, soprattutto se si va in missione fuori dall'Italia. L'Inps mette il naso sul meccanismo che determina le pensioni delle feluche e scopre che, se liquidati con il metodo di calcolo contributivo, i trattamenti si ridurrebbero in media del 29% rispetto al sistema retributivo. Per dare un'idea della disparità di trattamento rispetto ad altre categorie l'istituto di previdenza, che da 3 anni gestisce i fondi dei lavoratori della Farnesina, ricorda che per i diplomatici l'aliquota di rendimento è stata, per chi aveva oltre 18 anni di contributi a fine 1995, del 2,33% per anno fino al 15esimo anno di attività contro il 2% degli altri dipendenti. Una sperequazione ricostruita dall'Inps nel nuovo capitolo dell'operazione “Porte aperte”. I diplomatici - ricorda l'organismo guidato da Tito Boeri - godono di un trattamento particolare soprattutto per quanto riguarda la valorizzazione ai fini pensionistici delle indennità riferite all'impiego all'estero. Fino al 1992 la pensione del personale della carriera diplomatica era calcolata sulla base della retribuzione tabellare dell'ultimo giorno di servizio, maggiorata del 18% e non esistevano tetti retributivi, parzialmente introdotti dal 1993 ed integralmente allineati a quelli in vigore nel fondo lavoratori dipendenti nel 1998. L'aliquota di rendimento è del 2,33% fino al 15esimo anno di anzianità e dell'1,80% dal 16esimo anno in poi (fino al 31 dicembre 2011 per chi ha almeno 18 anni di anzianità di servizio al 31.12.1995 e fino a fine 1995 per chi aveva anzianità inferiori a tale data). L'anzianità contributiva effettiva viene maggiorata (dal 1998 fino ad un massimo di 5 anni) in relazione ad un particolare status dell'iscritto o in base alla natura del servizio svolto (residenze disagiate o particolarmente disagiate per condizioni di vita o di clima). «Alcuni simulazioni compiute - si legge nella nota dell'Inps - documentano come le pensioni di vecchiaia e anzianità del personale della carriera diplomatica si rapportano con le prestazioni che sarebbero state erogate applicando il metodo contributivo. Sebbene il campione sia ridotto si nota una riduzione media dell'ordine del 29% sulla pensione lorda».



I DATI SUL LAVORO

Intanto l'Inps segnala un tracollo della cassa integrazione. Ad agosto sono state autorizzate 39,3 milioni di ore, con una diminuzione del 41,7% rispetto ad agosto 2014, mese nel quale erano state autorizzate 67,5 milioni di ore. Rispetto a luglio i dati destagionalizzati, per le sole componenti ordinaria e straordinaria, il calo è del 6,3%. «La diminuzione complessiva delle ore di cassa integrazione registrata in questi mesi corrisponde a più di 100 mila lavoratori in cassa a zero ore tornati a lavorare a tempo pieno» ha quantificato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Mentre il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha parlato di segnale positivo «che spero venga confermato nei prossimi mesi».